“In merito alla gravissima situazione che ha messo in ginocchio l’intera popolazione siciliana e soprattutto agrigentina ritornata in Parlamento già lunedì ho depositato un Odg per impegnare il Governo a dare risposte immediate alla popolazione agrigentina scesa in piazza il 2 agosto nella città dei Templi in cui migliaia di agrigentini gridavano indignati “Vogliamo l’acqua”.
Nell’Odg ho riprese le istanze che i cittadini hanno consegnato al Prefetto perchè il Parlamento ascoltasse la voce della nostra martoriata provincia e per sensibilizzare il Governo a porre in essere rimedi concreti ed immediati alla crisi idrica che produce turnazioni di erogazione non degne di un Paese civile. Inoltre è stato sollecitato nell’Odg il Governo ad intervenire sullo stato siccitoso di dighe ed invasi che giorno dopo giorno si prosciugano, ben 6 negli ultimi mesi, perchè si rischia una totale desertificazione con conseguenze disastrose per tutta la Sicilia e per l’economia dell’isola.
Pertanto, rispondendo alle sollecitazioni delle organizzazioni datoriali del comparto agricolo al collasso, l’On. Carmina ha chiesto al Governo di sbloccare le procedure per i collaudi delle dighe ancora non in opera, su 46 invasi appena 22 sono in esercizio, perché in molti casi siamo in presenza di pendenze burocratiche che possono essere superate nel breve periodo. L’estate è rovente e la siccità certamente non sarà cancellata, però da Roma invece di blindare i testi con fiducie ormai scontate, mostrino rispetto per agrigentini, nisseni e i siciliani tutti, la situazione è drammatica e le misure devono essere tempestive ed eccezionali ed è doveroso accelerare. Di certo il mio impegno a fianco degli agrigentini è per i siciliani tutti non mancherà”