“Vanno rivisti i termini della convenzione con Siciliacque, i costi dell’acqua all’ingrosso sono insostenibili, altro che livelli essenziali delle prestazioni, siamo in presenza di sperequazioni economiche e territoriali abnormi. In Sicilia con Autonomia Speciale abbiamo solo aggravio dei costi sulla distribuzione e l’erogazione dell’acqua eppure siamo l’isola più grande del Mediterraneo“
Un altro elemento viene in evidenza in questa torrida estate con emergenza siccità in Sicilia: l’acqua costa troppo, il doppio o il triplo che bel resto d’ Italia ed il servizio è pessimo.
Il prezzo praticato da Siciliacque, società di sovrambito è all’ingrosso 70 centesimi mc, il doppio del prezzo praticato in Calabria ed il triplo che nelle Marche ed in altre regioni.
Ed è un fatto gravissimo che il CGA abbia dichiarato illegittime le Tariffe stabilite dalla Regione Siciliana per il costo dell’acqua praticato da Siciliacque.
La sentenza di 28 pagine del CGA non solo apre le porte ai rimborsi di quanto illegittimamente pagato in più’ dai Siciliani dal 2016, ma rende necessario intervenire immediatamente su una società artefice di una sorta di estorsione monopolistica ai danni dei siciliani, posti di fronte all’alternativa di pagare o di soffrire per la mancanza d’acqua, il cui accesso è diritto umano universale.
Si esige un cambio normativo e di passo: è evidente che la Regione Siciliana ha agito in questi anni in conflitto di interessi essendo socia di Siciliacque mentre avrebbe dovuto tutelare i cittadini, insieme agendo da controllato e controllore, autorizzando ai danni dei siciliani una tariffa eccessiva ed illegittima dell’acqua, nell’ambito di una convenzione mai rinnovata. E neppure è stato ottenuto dalla Regione Siciliana l’adempimento degli obblighi contrattuali assunti da Siciliacque per migliorare la situazione degli impianti.
In sostanza le giunte regionali sinora susseguitesi hanno autorizzato tariffe altissime dell’acqua, con un servizio di scarsissima qualità, mentre occupavano le poltrone con il Cencelli nei Consigli di Amministrazione della società.
Voglio ricordare al Presidente Schifani che la Regione Siciliana detiene ben il 25% delle quote della società di sovrambito, Siciliacque, ormai controllata al 75% da Italgas società pubblica. Siciliacque che dal 2004, con una convenzione quarantennale, fornisce acqua all’ingrosso a un milione e 600 mila siciliani e ha in dotazione 1942 km di rete idrica,13 acquedotti e 6 invasi artificiali, di fatto è il monopolista dell’acqua sull’isola.
Siciliacque che fornisce circa 90 milioni di metri cubi di acqua potabile all’anno, coprendo l’intero fabbisogno delle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta ed Enna e parte di quello di Palermo e Messina.
Come mai in questi 20 anni non è stata mai sottoposta a verifiche e controlli in primis dalla Regione che è azionista della società e la convenzione è stata mantenuta e mai rivista nonostante gli inadempimenti di Siciliacque?
Occorre intervenire subito e scusarsi con i Siciliani per le sofferenze inflitte da una politica inadeguata e collusa, oltre il Governo Schifani anche i deputati regionali di maggioranza, complici di questo vero e proprio sistema, che mai hanno alzato la voce e non hanno difeso i loro concittadini ed ora, quando i nodi vengono al pettine fanno il muro del pianto.
Spero che i Siciliani si sveglino dal loro torpore e sappiano ben capire chi in tutti questi anni è artefice del loro massacro e comprendano che arrivare al 2027, fine della legislatura con questi Governi Meloni e Schifani rappresenterà la disfatta del popolo siciliano, conclude l’On.Ida Carmina”.