Se provate a comprendere il significato che il termine “terrorismo” ha avuto nella Storia, ebbene, rischiate di perdervi in un labirinto di interpretazioni.
Non mi credete?
Consultate Wikipedia e provate a capire ciò che lega la parola alla rivoluzione francese (regime del terrore anno 1793) e ai membri del governo di quel periodo definiti, appunto, “terroristi”.
Inizialmente il terrorismo nasceva da un modo (diciamo così…) non propriamente umano di gestire le cose di uno Stato attraverso il ricorso alla violenza sistematica e generalizzata per affermare il governo su un popolo e su un territorio.
Certo, più due secoli sono trascorsi dai tempi di Robespierre e della Bastille, ma qualcosa – stranamente – ci fa pensare che nulla sia cambiato.
C’è il rischio che quel sostantivo – sintetizzante la follia più esplosivamente truce e sanguinaria – rischi di rimanere sospeso e indefinibile, un’entità inafferrabilmente incomprensibile alla mente umana.
Eppure dovrà esservi un senso significante e compiuto su qualcosa che si è impresso nei vostri pensieri vedendo crollare le torri di New York l’11 settembre dell’anno 2001 e, poi, fino ai nostri giorni, assistendo all’attacco al teatro di Mosca dove inermi spettatori di un concerto sono stati falciati dai kalashnikov, sgozzati con lame di coltelli e poi bruciati nell’implosione dell’impianto.
Senza dimenticare la strage del Bataclan di Parigi dove giovani spettatori di un concerto di rock erano uccisi – a decine – dai proiettili dei fucili automatici dei sedicenti seguaci del profeta.
Noi siciliani conosciamo bene questo fenomeno che dalle nostre parti ha semplicemente aggiunto un attributo al sostantivo connotandolo di una qualificazione ancora più nefasta: terrorismo mafioso.
Però, se ci confrontiamo sul senso compiuto di quel significato – come prima evidenziavo – rischiamo di perderci visto che, in questa contemporaneità, il terrorismo ha superato se stesso diventando qualcosa di diverso e più atroce che, a giusta ragione, può sintetizzarsi nel termine di ORRORISMO.
Chi sono gli orroristi?
Sono coloro che, perdendo ogni umana misura, concepiscono azioni feroci e sadiche contro gli innocenti.
E qui non importano tutte le distinzioni concettuali che potrebbero ammantare gli atti compiuti di una giustificazione politica o, in certi casi, addirittura patriottica.
L’orrorista – che sia un prezzolato esecutore di un’organizzazione criminale o un soggetto postosi a capo di uno Stato – è un nemico dell’umanità e come tale deve essere considerato agli occhi della comunità mondiale.
Su questa idea delle cose sarà forse necessario che gli Stati ed i tribunali penali internazionali comincino a lavorare prima che sia troppo tardi per tutti…
Lorenzo Matassa