Quando ha incontrato Padre Francesco in Vaticano gli ha parlato del suo progetto di intelligenza artificiale in grado di monitorare da remoto la salute delle persone. «Il mio sogno è utilizzare queste creazioni in tante comunità del mondo che vivono lontano dagli ospedali e in condizioni sanitarie poco efficienti», dice l’ingegnere Giuseppe Giorgianni, fondatore della startup Innova che è stato da poco nominato presidente dell’organizzazione europea sull’intelligenza artificiale. «Un’esperienza unica che mi ha permesso di realizzare il sogno di mia madre che voleva vedere il Santo Padre da vicino. E di continuare a inseguire con altrettanta passione e dedizione il mio sogno, ossia proseguire nello sviluppo di progetti di intelligenza artificiale in grado di aiutare tante persone a monitorare il proprio stato di salute».
Da qualche giorno è rientrato in Sicilia dal Ces di Las Vegas dove ha mostrato le sue ultime creazioni ad appassionati di tecnologia provenienti da tutto il mondo: CheckMED® e Olivia®. «Partecipare al Ces è un onore e una conferma del duro lavoro e dell’innovazione che il nostro team porta avanti – dice Giorgianni -CheckMED e Olivia dimostrano come la tecnologia può essere utilizzata per migliorare la vita di tutti i giorni. Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli. L’Ai sta facendo lo stesso corso di Internet nel passato, nessuna paura».
Olivia® è uno specchio smart con interfaccia di intelligenza artificiale conversazionale, in grado di dialogare con chi lo possiede. CheckMED® è uno smartwatch che monitora i principali parametri vitali come frequenza cardiaca, saturazione, frequenza respiratoria e temperatura corporea, che promette di trasformare il modo in cui monitoriamo e gestiamo il benessere personale.
L’intelligenza artificiale è una minaccia o un’opportunità? Nel suo discorso al padiglione Italia del Ces di Las Vegas, ha paragonato l’impatto dell’intelligenza artificiale in epoca contemporanea a quello di Internet in passato. Evidenziando come «entrambe le tecnologie rappresentino punti di svolta significativi». Riconoscendo le sfide legate all’adattamento veloce alle innovazioni, ha enfatizzato l’importanza della regolamentazione e del corretto utilizzo dell’Ai come fondamenta per il suo impiego benefico. «Bisogna vedere l’Ai non come una minaccia, bensì come un mezzo per amplificare le potenzialità umane, – dice Giorgianni – ponendo l’accento sull’essere umano come fulcro della trasformazione tecnologica. Se da un lato l’Ai potrebbe automatizzare lavori ripetitivi, dall’altro offre l’opportunità di concentrarsi su ruoli che richiedono creatività e innovazione, aree in cui l’intelligenza umana eccelle, e in particolare quella italiana».