106 i femminicidi in Italia nel 2023 e durante le festività la violenza domestica tende ad aumentare. Avv. Ruggiero: “Questo Natale chiediamo rispetto, giustizia celere e più aiuti per le vittime”
Sono già 106 i femminicidi in Italia dall’inizio del 2023, senza contare tutti i reati commessi contro le donne, come le molestie, lo stalking, gli stupri e, non ultima, la violenza domestica. Questa rappresenta uno dei crimini maggiormente sottostimati, perché ancora oggi viene denunciata raramente. Le cause che portano a tacere sono molteplici: vergogna, dipendenza affettiva o economica, mancanza di luoghi sicuri in cui fuggire, soprattutto in caso di figli.
Con le festività natalizie, purtroppo, questi episodi tendono ad intensificarsi. Per queste donne il Natale, dunque non è il periodo più felice dell’anno, all’insegna di cene con persone care, baci, abbracci e doni, ma un incubo fatto di botte, insulti e terrore.
“Per questo Natale, anziché doni materiali, vorrei chiedere a Babbo Natale di portare serenità a queste donne, l’aiuto di cui hanno bisogno, e una giustizia più veloce. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Non c’è più tempo da perdere, dobbiamo intervenire al più presto e cercare di diffondere la cultura del rispetto verso l’altro”.
Ecco, dunque, la lettera dell’Avvocato Ruggiero a Babbo Natale.
Caro Babbo Natale,
per quest’anno niente gioielli o maglioni, ciò di cui abbiamo bisogno sono azioni concrete per arginare e sconfiggere la violenze sulle donne.
La violenza, fisica o verbale, è un comportamento inaccettabile, e non sempre chi ne è vittima riesce a trovare conforto e gentilezza.
Guardando i dati del 2023 notiamo che la maggior parte degli aggressori ha tra i 20 e i 40 anni. Perché la fascia d’età si sia così abbassata, o perché i ragazzi non riescano ad accettare i rifiuti lo potranno valutare a sociologi e psicologi, ma a te chiedo di portare dei corsi di educazione civica e sentimentale nelle scuole. Insegniamo ai giovani cosa sono il rispetto e l’empatia, spieghiamo alle ragazze come difendersi e a riconoscere i campanelli d’allarme.
E per quanto riguarda la violenza domestica, donaci case di accoglienza per le donne che fuggono dall’inferno e per i loro figli, ma anche una giustizia più celere.
Ad oggi, nonostante tutte le riforme possibili come il Codice Rosso, il Codice Rosa nei Pronto Soccorso e la Riforma Cartabia, le procedure sono state velocizzate, ma non ancora abbastanza.
Lo Stato, inoltre, non riesce a garantire a tutte le vittime una reale incolumità. Mancano personale e strutture. Mentre aspettiamo di averle, cerchiamo di coinvolgere la famiglia di origine della vittima, affinché le offra un porto sicuro, e offriamo loro sostegno.
Caro Babbo, porta a tutte le donne che subiscono violenza domestica la forza per scappare e il coraggio di denunciare. Non possiamo piangere ancora altre vittime.
Ecco, questo sarebbe un regalo che renderebbe il prossimo Natale davvero speciale.