Ida Carmina, deputato nazionale del M5S, interviene ancora una volta sul tema della sanità pubblica agrigentina sempre più alle prese con delle emergenze infinite.Da un anno si va avanti a tentativi fallimentari e non si risolve nulla. La vera emergenza è la Sanità.
“Dopo le manifestazioni di popolo a cui ho partecipato attivamente sulla buona sanità agrigentina, non vedo ancora soluzioni e spiragli concreti alla messe di criticità in atto per i cittadini che si interfacciano con gli ospedali della nostra provincia. C’è stata una dichiarazione abbastanza scontata del Presidente Schifani che, a seguito delle manifestazioni di Sciacca e Petralia Sottana, ha assicurato genericamente sul mantenimento dei due nosocomi ma nella realtà vedremo quali atti concreti questo governo regionale, finora incapace di normalizzare la situazione e di evitare disagi quotidiani ai cittadini. Permangono le mie perplessità sull’operazione “ortopedia” del San Giovanni di Dio di Agrigento. È di questi giorni che il quinto medico ortopedico ha lasciato la sanità pubblica ed in dotazione organica rimangono solo 2 ortopedici tra l’altro, pare esonerati da poter effettuare interventi. La novità è che il Direttore dell’Uoc di Ortopedia di Sciacca, il Dott. Tulumello fa la spola pure su Agrigento. Davvero encomiabile, ma temiamo non possa reggere al numero massiccio di assistiti di un Dea di primo Livello. La situazione rimane emergenziale e il Commissario dell’Asp di Agrigento sta portando avanti una esternalizzazione attraverso una società esterna, che dovrebbe reclutare ortopedici e infermieri, sostanzialmente siamo a medici reperiti in regime “interinale”.
Certamente questo tipo di gestione sta decretando il fallimento del sistema della sanità pubblica ed universale, cioè a tutti senza distinzioni di ceto sociale o di censo, che ha sinora assicurato cure ed assistenza medica a tutti. Un doppio regime: da un lato ortopedici e infermieri selezionati in base a procedure pubbliche, dall’altro personale sanitario assunto da una società terza, che non corrisponderà ai criteri costituzionalmente previsti a garanzia dei cittadini. E ciò a prescindere dal fatto che una tale procedura sia o meno legittima o rientri nel perimetro della Legge regionale 5/2009 o se ci siano o meno casi di specie analoghi, perchè ciò non risolve la questione della sicurezza dei servizi resi ai cittadini.
Da un anno a questa parte ho esercitato il mio ruolo sia in Parlamento, sia accanto il popolo, che mi ha visto al suo io fianco nelle piazze, e la fotografia è sconfortante.
La macchina organizzativa è ferma. I super manager dell’Asp provinciale ed il Governo Schifani non riescono a cambiare la situazione colma di disservizi e falle e le soluzioni proposte, vedi quella dei medici argentini o domani il personale interinale, non offrono adeguate rassicurazioni. La gente soffre e vede violato il diritto alla salute. Si faccia chiarezza e si trovino soluzioni reali per tutti gli ospedali siciliani e provinciali onde mettere fine all’emergenza perché così a tirare a campare, non si arriva neanche ai minimi dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Certo è che occorre procedere senza ulteriori ritardi alle assunzioni ed alla stabilizzazione di tutto il personale sanitario”.