Palermo, Catania e Messina tra le 14 città metropolitane esaminate dall’inedito rapporto dell’Organizzazione, che evidenzia le diseguaglianze economiche e educative, nelle aree dove maggiore è la presenza di bambini, bambine e adolescenti
Lanciata la Campagna di sensibilizzazione QUI VIVO, con una petizione per assicurare educazione di qualità, attività sportive, opportunità e spazi sicuri in cui crescere (https://www.savethechildren.it/quivivo) e un programma a lungo termine di innovazione sociale delle periferie urbane, “Qui, un quartiere per crescere”, costruito e realizzato insieme alle realtà pubbliche, sociali e private del territorio, al via anche a PalermoTra i Testimonial della campagna l’attore Cesare Bocci, Ambasciatore dell’Organizzazione, e l’attrice Francesca Chillemi, che hanno incontrato le ragazze e i ragazzi impegnati nella rigenerazione dei quartier di Pianura a Napoli e di Ostia Ponente a Roma, oltre a Tosca D’Aquino, Michela Andreozzi, Caterina Guzzanti, Silvia Salemi e Tinto. Protagonisti anc he alcuni content creator di punta come Claudio di Biagio e Barbascura X, con i loro reportage social da Ostia Ponente e dallo Zen 2 di Palermo. Dal 23 al 29 ottobre la settimana di sensibilizzazione con il sostegno di Rai per la Sostenibilità – ESG, attraverso i canali editoriali Rai. Da sabato 21 a lunedì 23 ottobre anche il sostegno della Lega serie A con tutte le squadre della Serie A TIM.
Se è vero che con il crollo della natalità in Italia ci sono sempre meno bambini, i 10 milioni e 493 mila bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni che vivono nel nostro Paese, di cui l’8,7% (915.416) in Sicilia, fanno i conti con una evidente disparità nell’accesso agli spazi abitativi, scolastici e pubblici adeguati alla crescita e al loro benessere educativo, fisico e socio-emozionale. Disuguaglianze profonde, che possono fare la differenza in positivo o in negativo nel futuro di bambini e ragazzi che crescono in regioni diverse, ma anche in due diversi quartieri di una stessa grande città.
Tra gli 0-19enni che vivono in Italia, ben 3 milioni e 785 mila, quasi 2 su 5, si concentrano infatti nelle 14 città metropolitane[1], dove vive anche il 13,7% dei contribuenti con reddito inferiore ai 15 mila euro annui. Il 51,7% degli abitanti della città metropolitana di Catania ha un reddito inferiore ai 15 mila euro annui, il secondo più alto a livello nazionale, il 51,3% a Messina, il 50,4% a Palermo. In queste città, le aree urbane caratterizzate da una maggiore privazione socioeconomica sono spesso anche quelle con meno spazi adeguati alla crescita dei minori. In Italia, il 39,1% dei minori vive in abitazioni sovraffollate[2], ovvero in case dove non ci sono abbastanza stanze rispetto alle dimensioni della famiglia.
Anche se le condizioni abitative inadeguate riguardano un numero significativo di minori in tutto il Paese (2 su 5 vivono in un’abitazione sovraffollata e tra le famiglie con almeno un figlio minore c’è chi vive in case danneggiate-9,2%, con umidità-13,7% o scarsa illuminazione-5,4%), tra i quasi 13 mila minori che sono senza casa o fissa dimora, 2 su 3 si concentrano nelle città metropolitane, dove si registra anche il 45% di tutti i provvedimenti di sfratto[3]. Dei 12.793 minori senza tetto o senza fissa dimora che vivono in Italia, 8.163 (il 63,8%) si trovano nelle città metropolitane: di questi, il 76% si concentra nelle sole aree di Milano, Napoli e Roma
Nelle città metropolitane italiane vivono circa 2 milioni e 600 mila studenti, ma le grandi città si distinguono in negativo anche rispetto alla scuola. In queste città la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70% (62,8% la media in Italia), e anche la presenza di uno spazio collettivo, mensa, palestra, aule tecniche o informatiche risulta inferiore alla media del Paese, già segnata da pesanti carenze: manca una palestra in 3 scuole su 5, uno spazio sociale comune in più di una su tre, e aule tecniche e informatiche sono un sogno per almeno la metà degli studenti minorenni di ogni ordine e grado. Mentre a livello nazionale il 42% delle scuole primarie è dotato di mensa, nelle aree metropolitane la percentuale scende al 39,5%, a Catania crolla all’8,9% nella scuola primaria e 8,2% nella scuola secondaria, a Messina è al 32,2% nella scuola primaria e al 27% nella scuola secondaria, a Palermo scende al 13,3% nella scuola primaria, all’11% nella scuola secondaria. Sempre nella città metropolitana di Catania sono 13,2% le scuole primarie e 13,9% quelle secondarie di primo grado ad avere spazi adibiti all’apprendimento delle nuove tecnologie.
In 8 città metropolitane, inoltre, l’accesso al tempo pieno nella scuola primaria è significativamente inferiore alla media nazionale pari al 38%. Nella metà delle città metropolitane – in particolare in quelle nelle regioni del Sud e delle Isole- la percentuale delle classi della scuola primaria che offrono il tempo pieno (almeno 40 ore a settimana) è significativamente inferiore alla media nazionale: nella maggior parte dei casi si tratta di meno del 20%, a fronte di una media nazionale del 38%. A Palermo e a Catania sono rispettivamente 6,5%, 9,5% le classi che offrono il tempo pieno nella scuola primaria (le percentuali più basse), nella scuola secondaria sono a Palermo il 10,4% e a Catania il 5,1% . Si discosta Messina con una percentuale del 20,3% di classi che offrono il tempo pieno nella scuola primaria, che sale al 31,3% nella scuola secondaria (la percentuale più alta tra le scuole considerate).
Per quanto riguarda l’accesso e la mobilità per minori diversamente abili la città metropolitana di Catania si colloca in posizione più elevata rispetto a quella di Palermo, ma non molto distante da Messina: il 43,7% delle scuole ha rampe di accesso (la media delle città metropolitane si ferma al 44,2%, Messina al 44,4%, Palermo al 41,2%), il 53,7% è dotato di ascensore per il trasporto di persone con disabilità ( la media delle città metropolitane è al 55,1% Messina al 53,1%, Palermo al 46,9%), il 66,8% ha servizi igienici a norma (la media è 64,3%, Messina ha 62,9% e Palermo 58,1%), il 71,1% ha scale a norma – quindi con montascale o rampe – (contro il 70,4% della media, Messina ha 72,6% e Palermo 65% ) e il 72,2% ha porte a norma (contro il 71,8%della media, che diventa 72,8% a Messina e 65,9% a Palermo).
In generale, in Italia, per ogni bambino ci sono 12 metri quadrati di aree sportive, 1,4 di parchi urbani, 1,05 di aree sociali/ricreative attrezzate, 0,59 di arredo urbano e solo 0,4 di giardino/orto botanico a scuola. Inoltre per il 30,7% delle famiglie la carenza di mezzi pubblici è un limite concreto nella possibilità di raggiungere altri quartieri.
Una delle possibilità per ridisegnare gli spazi urbani riguarda, ad esempio, il riutilizzo degli spazi confiscati alla criminalità organizzata per scopi socio-educativi. In Italia, il totale di questi beni (dato aggiornato al 2023) è di quasi 42.500 immobili e, di questi, poco più di 17mila, il 40%, si trovano nelle 14 città metropolitane[4]. Il riutilizzo di questi beni può rappresentare un’opportunità importante per espandere i luoghi di crescita, in contesti spesso svantaggiati e dove gli spazi sono limitati. Ma, ad oggi, i beni effettivamente attivi per scopi educativi e sociali destinati ai minori sono soltanto 237, il 5% del totale, e appena l’1,4% di tutti i beni confiscati nelle 14 città metropolitane. Palermo svetta con 7.219 beni confiscati alla criminalità organizzata, di questi solo 64 sono quelli attualmente utilizzati per scopi educativi e/o indirizzati ai servizi per i minori, a Catania i beni confiscati alla criminalità organizzata sono 1.068 di cui 26 attualmente utilizzati per scopi educativi e/o indirizzati ai servizi per i minori, a Messina sono 636 di cui solo 11 attualmente utilizzati per scopi educativi e/o indirizzati ai servizi per i minori
Il rapporto di Save the Children approfondisce poi alcuni elementi di svantaggio all’interno delle città metropolitane. Questa nuova analisi, sviluppata in collaborazione con Openpolis, prende in considerazione in modo combinato due fattori primari quali il livello di istruzione dai 9 anni in su e quello di occupazione tra i 15-64enni[5], in una scala che va da 2 (minor svantaggio) a 8 (maggior svantaggio), e disegna mappe cittadine segnate da forti disuguaglianze tra diverse zone amministrative: su 114 municipi dei Comuni principali, delle città metropolitane, 33[6] presentano fattori di svantaggio più elevati.
A Catania, si registrano differenze significative tra le Circoscrizioni. La 1 e la 6 mostrano un alto indice di svantaggio socioeducativo (8): quasi due terzi (rispettivamente 62% e 71,8%) dei residenti è provvisto soltanto di licenza media, e il 59,8% e il 63,2% dei residenti tra i 15 e i 64 anni non ha occupazione. Nella Circoscrizione 1 e 6 si contano anche il maggior numero di bambini e adolescenti fino ai 19 anni (rispettivamente 20,9% del totale della popolazione e 24%) e, nella prima, si registra anche la percentuale maggiore di minori stranieri fino ai 14 anni (10,7%). Mentre la Circoscrizione 3 e la 2 vedono scendere le percentuali di chi non è andato oltre la terza media e di chi non ha occupazione a 34,2% e 43,5%.
A Messina le circoscrizioni 2 e 3 mostrano un alto indice di svantaggio socioeducativo (8): oltre la metà (rispettivamente 52,3% e 56%) dei residenti è provvisto soltanto di licenza media, e il 52,8% e il 55,8% dei residenti tra i 15 e i 64 anni non ha occupazione. Nella Circoscrizione 2 e 3 si contano anche il maggior numero di giovani fino ai 19 anni (rispettivamente 19,2% del totale della popolazione e 18,2%), mentre la percentuale maggiore di minori stranieri fino ai 14 anni (11,5%), si trova nella IV circoscrizione, dove, come nella V, scendono le percentuali di chi non è andato oltre la terza media, rispettivamente al 34,9% e 42,8%.
Nel Comune di Palermo la seconda e la terza Circoscrizione mostrano un indice di svantaggio socioeducativo elevato (8) e, oltre ad avere la proporzione più elevata di bambini e adolescenti fino a 19 anni a livello comunale (rispettivamente 21,4% e 20,6%), si caratterizzano anche per il più alto tasso di residenti con la sola licenza media (65,8% e 61,4%) e non occupati (60,3% e 57,5%), rispetto ad una media comunale del 52,5% e 53,7%. Al contrario la circoscrizione VIII registra la percentuale minore di residenti provvisti solo di licenza media (36,8%) e che non ha occupazione (45,6%), ma anche la più bassa percentuale di giovani fino ai 19 anni residenti (17,1%).
Questi i principali dati diffusi oggi con il rapporto “Fare spazio alla crescita” da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro -, in occasione del lancio della nuova campagna di sensibilizzazione “QUI VIVO”, che vuole mettere al centro dell’attenzione i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nelle periferie geografiche, sociali ed educative nel nostro Paese. Tutti possono aderire alla campagna firmando la petizione lanciata oggi per assicurare educazione di qualità, attività sportive, opportunità e spazi sicuri in cui crescere a tutti i bambini, a partire da elementi molto concreti, come l’apertura delle scuole tutto il giorno o la presenza di biblioteche scolastiche e palestre in tutte le periferie.
“Le periferie urbane oggi sono le vere città dei bambini perché è lì che vive la maggior parte di loro, ma spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla crescita, alimentando invece isolamento e marginalità. Nel nostro lavoro in questi contesti, ci troviamo spesso a dialogare con ragazze e ragazzi pieni di risorse e talento, che si sentono traditi dagli adulti, come se il degrado e la deprivazione fossero l’unica risposta di cui siamo capaci nei confronti dei loro bisogni. Per questo, con la campagna QUI VIVO e il programma di innovazione sociale che lanciamo oggi, puntiamo a valorizzare in positivo la partecipazione e il protagonismo di bambine, bambini e adolescenti, loro sono la migliore risorsa per la rigenerazione e il futuro dei luoghi che abitano. Siamo partiti da cinque territori distribuiti geograficamente da nord a sud nel Paese, caratterizzati da una significativa concentrazione di minori residenti, anche di origine straniera, e da condizioni di deprivazione che li riguardano da vicino. Sono quartieri dove Save the Children ha da tempo avviato percorsi di collaborazione con le realtà pubbliche e private locali nei progetti per il contrasto dell’abbandono scolastico e della povertà educativa, e per l’inclusione dei minori con background migratorio, e dove stiamo ora proponendo un piano condiviso e plurale, con una prospettiva di lungo termine, che possa davvero generare cambiamenti strutturali e sostenibili per tutti i bambini e i ragazzi che vivono in questi quartieri.” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.
Con la nuova campagna, Save the Children lancia anche un programma di intervento specifico, “Qui, un quartiere per crescere”, che coinvolge anche la città di Palermo. Predisposto nel 2022, il programma si snoderà su un arco temporale di 9 anni e coinvolge nella prima fase 5 quartieri particolarmente poveri di servizi e opportunità per i minori in cinque grandi città italiane da nord a sud – Prato (Macrolotto Zero), Torino (Aurora-Porta Palazzo), Roma (Ostia ponente), Napoli (Pianura) e Palermo (Zen2) -, con l’obbiettivo di migliorare concretamente il contesto di vita di bambini, bambine e adolescenti in questi luoghi. L’Intervento si basa sulla loro partecipazione diretta e obiettivi condivisi, su un piano di sviluppo territoriale in collaborazione con i principali attori locali che riguarda gli ambiti dell’istruzione e dell’educazione, della salute e del benessere psico-fisico, dell’ambiente e della lotta alla povertà materiale e educativa, nell’ambito di un accordo quadro con il comune o l’ente locale di riferimento e con il coinvolgimento di un Comitato Scientifico e da un gruppo di esperti.
“Con i Punti Luce e con la presenza in tantissime scuole delle periferie urbane tocchiamo ogni giorno con mano il peso delle disuguaglianze che colpiscono i bambini e gli adolescenti e, allo stesso tempo, siamo testimoni di un grande impegno da parte di scuole, organizzazioni ed enti territoriali e degli stessi ragazzi e ragazze proprio nei quartieri più difficili. La campagna QUI VIVO nasce per essere al fianco di tutti coloro che oggi si attivano per assicurare ai bambini e agli adolescenti un contesto di crescita sicuro e ricco di opportunità. In un Paese dove purtroppo – come sottolinea il nostro Rapporto – oggi avviene proprio il contrario: il maggior numero di bambini cresce nelle aree più povere di servizi essenziali, a partire dalle mense, dal tempo pieno, dalle palestre e dagli spazi pubblici. È assurdo pensare ai tanti immobili, spazi pubblici, beni sottratti alle mafie che restano inutilizzati e in condizioni di degrado, quando potrebbero diventare risorse preziose per la crescita. È necessario un impegno corale per invertire la rotta. Per questo motivo chiediamo, con la Petizione, una “Agenda Urbana per i bambini” che rimetta al centro delle scelte delle città i bambini, le bambine e gli adolescenti, con le loro esigenze e i loro diritti, purtroppo oggi troppo spesso ignorati” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Il programma “Qui, un quartiere per crescere”
Le prime azioni del programma “Qui, un quartiere per crescere”, lanciato oggi, riguardano, ad esempio, nello Zen 2 di Palermo un progetto educativo di strada intensivo, già attivo, nell’area polifunzionale di sport e gioco creata dal Comune.
Il programma prevede anche la realizzazione di una piattaforma online territoriale che permetterà di rimanere sempre aggiornati sullo stato delle azioni intraprese su ciascun territorio dove viene realizzato il programma, consultare i singoli piani di sviluppo, con gli obiettivi e le azioni previste. La piattaforma è aperta a tutti e sarà anche possibile aderire al Piano di sviluppo del proprio quartiere, come cittadino, soggetto della pubblica amministrazione o associazione del territorio, compilando un form di adesione.
La Campagna QUI VIVO di Save the Children
La campagna QUI VIVO di Save the Children vuole recuperare spazi pubblici educativi, di socialità, gioco e incontro nelle periferie urbane più svantaggiate e maggiormente prive di servizi, stimoli e opportunità per i bambini, le bambine e gli adolescenti che ci vivono, perché è QUI che i ragazzi vogliono sentirsi vivi.
Tra i testimonial della campagna l’attore Cesare Bocci, Ambasciatore dell’Organizzazione, che ha incontrato le ragazze e i ragazzi impegnati nella rigenerazione del quartiere Pianura a Napoli, e l’attrice Francesca Chillemi, che ha toccato con mano il programma messo in campo a Ostia Ponente a Roma, oltre a Tosca D’Aquino, Michela Andreozzi, Caterina Guzzanti, Silvia Salemi e Tinto.
Dal 23 al 29 ottobre la settimana di sensibilizzazione con il sostegno informativo di Rai per la Sostenibilità – ESG, attraverso i canali editoriali Rai, con spazi di appello e approfondimento nei diversi programmi del palinsesto della settimana.
Da sabato 21 a Lunedì 23 ottobre, grazie al supporto della Lega serie A, tutte le squadre della Serie A TIM scenderanno in campo per supportare Save the Children.
La campagna QUI VIVO è sostenuta del CT della Nazionale Luciano Spalletti e degli allenatori della Serie A, tra cui Massimiliano Allegri, Gian Piero Gasperini, Roberto D’Aversa, Eusebio Di Francesco, Simone Inzaghi, José Mourinho, Stefano Pioli e Claudio Ranieri, che si uniranno all’appello per firmare la petizione lanciata dall’Organizzazione. Questo particolare momento potrà contare del supporto dei canali di Sky, DAZN e SportItalia.
Anche i canali social e l’Intelligenza Artificiale saranno veri protagonisti della Campagna, dando voce alle ragazze e ai ragazzi che vivono nelle periferie dove è stato avviato il programma “Qui, un quartiere per crescere”. Alcuni creator di tendenza, come Claudio di Biagio e Barbascura X, hanno realizzato, in collaborazione con l’agenzia Mambo, alcuni reportage con le ragazze e i ragazzi che vivono a Roma Ostia Ponente e allo Zen 2 a Palermo, un importante contributo che verrà veicolato attraverso le loro pagine Instagram e su quella di Save the Children. L’Intelligenza Artificiale, invece, ci ha consentito di realizzare, in collaborazione con l’agenzia Lateral Creative Hub, alcune immagini iconiche e un video fortemente evocativi che danno corpo visivamente alla denuncia del degrado e ai desideri in positivo delle ragazze e dei ragazzi sui quartieri che abitano, “Qui vivo e vorrei…….”.
Tra i partner corporate della Campagna, anche alcune realtà del mondo aziendale, come ad esempio la Fondazione BNL, che ha sostenuto parte dei lavori di ristrutturazione del nuovo Hub di Save the Children a Ostia Ponente e che si occuperà di aumentare servizi a bassa soglia nel territorio per i minori e le loro famiglie, o Enterogermina Integratori Alimentari grazie a cui verrà attivato un intervento di presidio mobile dedicato alla salute e al benessere dei bambini e degli adolescenti che vivono ad Ostia Ponente (Roma) e allo Zen 2 a Palermo.