Alessandro Orsini – E pensare che viene pure pagato…

Bisogna fare quello che non si è fatto in Siria: riconoscere la sconfitta. Putin in Siria ha sconfitto Stati Uniti, NATO ed Europa. Ha già vinto in Ucraina, ci ha già sconfitti. Ci vuole il coraggio di dire che ha già vinto”.

A pochi giorni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’esimio professor Alessandro Orsini, ricercatore, professore, già direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss e collaboratore del comitato “Scenari futuri” dello Stato maggiore della difesa, a Piazzapulita, un anno fa con queste parole già aveva scritto l’epitaffio del popolo ucraino.

Allegria! – avrebbe detto Mike Bongiorno.     

Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, pare che invece, parafrasando Hank Williams , e facendo i debiti scongiuri alla Antonio De Curtis, sembra abbia detto: “Lo sapevo che non sarei uscito mai vivo da questo mondo”.

Se è vero che solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione, come sosteneva James Russell Lowell, oggi possiamo affermare con certezza che il professor Orsini è vivo e non è neppure stupido.

Da Putin che aveva vinto, a Putin che poteva vincere facimente la sua “operazione militare speciale”, siamo arrivati alla previsione con margine di errore pari a zero “che non ci sarà una soluzione militare alla guerra in Ucraina. La Russia non riuscirà a conquistare tutto il paese e Kiev non riuscirà a respingere i russi al di là del Donbass”.

La presa d’atto che la Russia non riuscirà a conquistare l’Ucraina, nonostante l’immane perdita di vite umane e il danno economico che Putin ha causato al suo stesso paese per una guerra che nella migliore delle ipotesi non avrà né vinti né vincitori.

L’ultimo atto dell’illustre professore pare riguardi l’epitaffio per la dipartita – prima o poi – di uno dei contendenti, per il cui epitaffio, dall’alto della sua onniscienza, abbia scelto la frase  di Jacques de La Palice: “Un quarto d’ora prima di morire, era ancora in vita”.

Un’autentica Sibilla Cumana dei nostri tempi.

E pensare che viene pure pagato…

Gian J. Morici

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