Il leader leghista – sempre meno leader e sempre meno leghista – sembra non sapere come fare per ritagliarsi un momento di notorietà.
Dopo aver rischiato di farsi togliere la cittadinanza italiana pur di mantenere un minimo di visibilità sui media, eccolo lanciarsi nella sua missione per la pace russo-ucraina.
Lanciarsi?
Beh, non esageriamo, visto che il suo viaggio a Mosca, spesso anticipato (o minacciato?) e altrettante volte rinviato sine die, pare che anche questa volta debba slittare.
Dopo la gitarella in Polonia – dove il sindaco di Przemysl non lo ha accolto proprio a braccia aperte – chi gli vuol bene dicono gli suggerisca di rimanere a casa sua, evitando anche di recarsi al mare, memori di quando il Re del Papeete, tra un mojito e l’altro, si giocò un ministero.
Non potendo tornare in Polonia e al Papeete, se dovesse sfumare anche la visita a Mosca, potrebbe provare a chiedere asilo mediatico da Vespa o prenotare un B&B a Ramazzano-Le Pulci (frazione del comune di Perugia), sperando che nessuno si accorga della differenza…
Ad onor del vero, antagonisti, detrattori – ma anche compagni di partito – pare abbiano già stilato una lista di nomi di altre località.
Da Poveromo (Massa Carrara) a Paperino (Prato), da Fallo (Chieti) alle località straniere come Pity Me in Gran Bretagna, Beer Bottle Crossing nell’Idaho, Fucking in Austria, Hell nel Michigan, o ancora – se Livigno decidesse di cambiare nome a una sua frazione, da Trepalle in Chepalle – potrebbe rimanere in ambito territoriale italiano e risparmiarci figuracce all’estero.
Insomma, località il cui nome richiama le qualità del nostro ex ministro, o comunque posti dove in molti lo manderebbero volentieri, non ne mancano né in Italia e neppure all’estero.
Tutte, tranne la frazione del comune di San Cesario, che per maggiore sicurezza al nome “Altolà”, si dice voglia anche aggiungere “Vade retro”.
gjm