Armi e pensiero, la nuova Chiesa di Putin e Kirill

Putin e Kirill

Quanto influisce il fattore religioso nel convincimento dei russi di stare dalla parte giusta nella guerra in Ucraina?

È sufficiente ascoltare le parole del Metropolita Kirill per rendersi conto di come alla base dell’aggressione russa vi sia una forte componente ideologica e teologica che divide il mondo in due, da una parte  la dottrina del mondo russo – evocata più volte da Putin -, dall’altra l’Occidente senza Dio – condannato da Kirill – che giustifica questa Guerra Santa.

Santa come “Santa Madre Russia”.

È l’uso distorto della teologia ibridata con gli interessi politici ed economici che riesce a fare una forte presa su una popolazione che si fa convinta di aver ricevuto da Dio il compito di salvare il mondo da sé stesso.

Da quell’Occidente demonizzato che tollera l’omosessualità e la famiglia di fatto.

La chiesa  – quella ortodossa russa – ci ha messo il pensiero, Putin le armi.

Dal mondo antico alle crociate, da Cortés all’ISIS, le guerre, le conquiste, gli orrori sono sempre stati giustificati in nome di un dio utile a coprire la vera ragione di tutti i conflitti: il potere!

Ed è proprio la sete di potere che porta alla nascita del tribalismo che rende diversi gli uomini secondo la loro appartenenza.

Anche quella attuale è una forma di tribalismo.

Una tribù su una più vasta scala, con una missione divina da compiere per sconfiggere il male, affidata a un popolo eletto – legato ai valori tradizionali –  contro idee e valori liberali che sarebbero alla base della corruzione del mondo.

Una guerra culturale trasformata in una guerra armata, tant’è che in favore dei russi si scherano le componenti più conservatrici del mondo politico e religioso. Dalla destra della chiesa evangelica americana ai protestanti, al mondo musulmano più radicalizzato, che vedono nell’Occidente – individuato negli Stati Uniti –  Shaitan, il demone che ha il sopravvento sui valori che l’uomo dovrebbe custodire.

Qual è la differenza tra l’invito al jihad da parte di al-Qaeda o dell’ISIS rispetto l’icona con cui Kirill incoraggiò il popolo russo alla guerra?

Nessuna, è la stessa visione idealistica del mondo che vede da una parte il Bene che combatte per i suoi valori tradizionali, dall’altra il Male, l’Occidente “senza Dio”.

Ecco perché il Patriarca Kirill diventa una figura di primo piano in un conflitto nel quale viene fatto un uso distorto della religione, così come i falsi imam hanno fatto predicando l’islam più radicale e violento per una guerra che di santo non ha nulla.

Una guerra ipocrita, condannata da diverse chiese, considerato il fatto che proprio in Russia vengono commessi crimini gravi in misura molto maggiore che nelle altre nazioni  occidentali.

Dagli omicidi premeditati ai bambini abbandonati o uccisi dagli stessi genitori.

La civiltà russa, il suo falso moralismo, è lo stesso che si conclude con il numero di gravidanze interrotte (il 37% delle gravidanze), la percentuale più alta che si registra in Europa e forse in tutte le nazioni occidentali.

La “missione speciale di Dio” – come la “missione militare speciale” in Ucraina – si risolve nel sangue, nella violenza, nella morte.

Un cristianesimo che non è fideistico ma culturale, tant’è che il sostegno alla Russia di oggi proviene non soltanto dal mondo dei fedeli ma anche dai non credenti, dagli atei, che abbracciano  questo  misto di ideologia e teologia in forma antioccidentale.

È l’Occidente il nemico della chiesa ortodossa che fa capo al Patriarca Kirill, come in medio-oriente lo è per l’islam più radicale.

È soltanto un caso che i ceceni di Ramzan Kadyrov, ogni qualvolta massacrano gli ucraini – siano essi militari o civili poco importa – esultano gridando “Allahu akbar”?

La sacra alleanza di due fedi contrapposte tra loro, ma unite dall’estremismo e dalla necessità di sconfiggere un comune nemico.

Del resto non ci vuol molto per rendersi conto di quali formazioni politiche simpatizzino o abbiano simpatizzato per il dittatore russo.

Partiti sovranisti, nazionalisti, legati (ipocritamente) ai valori tradizionali, alla famiglia, al cristianesimo, al mondo antiabortista.

Come per la Russia, anche in casa nostra dovremmo approfondire questi aspetti, verificare lo stato reale delle cose, e a qual punto scopriremmo la differenza tra il predicar bene e razzolar male…

Lasciamo il Metropolita Kirill alla sua benedizione delle armi russe (lo sapevate che Kirill fu reclutato dal Kgb per il quale operò  con lo pseudonimo di “Mikhailov”?) per provare a comprendere qual è la fascia di simpatizzanti sui quali può contare il Cremlino in Italia.

Secondo uno studio condotto da “Reputation Science” ne fanno parte molti di coloro i quali sostenevano che il Covid non esiste e che il vaccino serve a iniettare un microchip.

Un popolo di complottisti pronti ad abbracciare  qualsiasi teoria anti-sistema secondo una visione paranoica che vede nei governi occidentali e nei media i nemici del popolo, i mistificatori della realtà che hanno come scopo l’insediamento di un Nuovo Ordine Mondiale capitanato dagli U.S.A.

Qualsiasi notizia sul Covid, sui vaccini, sulla guerra in Ucraina, è soltanto una fake news ad opera della nostra dittatura sanitaria e dei nazisti ucraini.

La loro unica fede è Facebook, il loro Vangelo i commenti – a volte veramente surreali e da Tso – dei loro contatti fidelizzati alla giusta causa (ovviamente la loro).

Inutile perder tempo a ragionare con loro, come per tutte le forme di estremismo, i fideisti continueranno a vedere negli altri “l’infedele”, il nemico.

Nulla di diverso dal pensiero del Patriarca Kirill, da quello di un qualsiasi dittatore – fascista o comunista che lo si voglia etichettare – o di un discepolo di un falso imam, se non quello di non avere, per fortuna, il coraggio di impugnare armi diverse dalla loro cieca verità e dalla tastiera del loro computer…

Gian J. Morici

Nel prossimo articolo gli affari di Kirill (il tabacco, il petrolio), la vita privata e politica di questo incredibile personaggio.

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