La Sicilia, per la sua posizione geografica a cavallo dei due Continenti, Europa ed Africa, è la sosta naturale per il flusso migratorio degli uccelli da Nord a Sud e viceversa. Gli uccelli, creature piene di vita, di colori, occupano un posto importante fra tutti gli esseri viventi. Per la dolcezza del loro canto per la varietà delle forme e per la bellezza del loro piumaggio hanno suscitato sempre interesse. Riempiono i campi, animano i cieli, i laghi, le spiagge e purtroppo anche i carnieri dei cacciatori. Circa trecentottanta specie diverse fanno parte dell’avifauna Siciliana, solo una parte nasce, cresce si riproduce e muore nella nostra Sicilia. Come fanno gli uccelli in volo ad orientarsi? Rispondere è molto difficile. Ci sono tante ipotesi: memoria visiva, orientamento con il sole, l’istinto che li aiuta anche in mezzo a fittissimi banchi di nebbia e di notte. Hanno una bussola interna? I ricercatori sostengono che attraverso il becco riescono a comprendere la loro posizione. Questi bellissimi pennuti di solito iniziano i loro grandi viaggi se non prima di avere completato la muta delle penne, quindi in Primavera. Viaggiano durante le migrazioni per sesso e per età , in primavera i primi ad arrivare sono i maschi adulti, poi le femmine e per ultimi i giovani. Molti sono gli uccelli che da noi vengono solo per svernare, infatti arrivano in autunno e ripartono all’inizio della primavera. Fra questi , i Pivieri, le pavoncelle, i beccaccini, le folaghe, gli svassi e le anatre. Spesso giovani esemplari passano sulla nostra Isola ad alta quota e non fanno tappa. I nostri cacciatori di Menfi, Sciacca, Gela osservano spesso; quando li vedono arrivare dal mare i branchi numerosi. Molto importanti, per alcune specie migratorie, sono le riserve che si vedono sorgere in Sicilia. Anche riserve di caccia (purtroppo) dove questo sport viene esercitato (per fortuna ) con disciplina e raziocinio. Un patrimonio faunistico Siciliano che e’ un bene e va’ tutelato.
Margherita Arancio