Dopo l’attacco di stamattina da parte dei russi a diverse città ucraine, il Paese si prepara a una lunga guerra.
Non lasciano dubbi le parole dell’ex vice capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, Igor Romanenko, che nello stigmatizzare l’intervento di Mosca, affermando che l’aggressione è dovuta al fatto che Putin in questi otto anni non è riuscito ad attuare il suo piano, che era quello di ricostituire l’ex Unione Sovietica, ha optato per l’azione di forza.
Il primo passo è stato la legittimazione della parte occupata delle regioni di Donetsk e Luhansk.
Come era facilmente prevedibile, e anticipato nella giornata di ieri, Mosca ha spinto l’attacco al cuore dell’Ucraina, con l’obiettivo di colpire le strutture militari e i mezzi di difesa aerei, ma anche quello di terrorizzare la popolazione con attacchi mirati a palazzi e civili abitazioni.
I primi bombardamenti a opera di missili, a ondate successive, hanno colpito aeroporti, apparati di difesa aerea e armamenti missilistici antiaerei, oltre ad altre strutture e le infrastrutture militari.
Solo quando i missili saranno riusciti a sopprimere i mezzi di difesa aerea, Mosca lancerà su vasta scala l’attacco aereo bombardando le città ucraine, sperando in un effetto terrore che porti a un capovolgimento degli equilibri interni.
Gli obiettivi ucraini, sono stati colpiti dal territorio della Federazione Russa con missili balistici (portata 500-700 km) e missili da crociera (1,5 mila km), mentre nello stesso tempo i carri armati del Cremlino hanno lasciato il confine russo, l’est (regione di Kharkiv, Donbas), il sud (dal territorio della Crimea annessa), per iniziare i combattimenti di terra.
“È importante che gli ucraini rimangano calmi”, ha dichiarato l’ex vice capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, invitando la popolazione a fare scorta di cibo, acqua e medicine, e se possibile a spostarsi dalle città ai villaggi.
“Coloro che possono e sono pronti – ha continuato Igor Romanenko – si rechino ai centri territoriali di equipaggiamento (ex uffici di arruolamento militare), nonché al quartier generale di battaglioni e brigate di difesa territoriale, per partecipare alla difesa della madrepatria.
Putin sembra voler risolvere la questione con un blitz. La prima settimana è importante. Dobbiamo combattere, dobbiamo stare in piedi. Più a lungo combattiamo, peggio sarà per l’aggressore. Non è pronto per una lunga guerra. Tutto questo creerà problemi all’interno della Russia, così come una crescente pressione da parte dell’Occidente. Dobbiamo concentrarci il più possibile sul sostegno, sulla distruzione del nemico, sulla difesa delle nostre posizioni”.
Una chiamata alle armi, che non lascia dubbi sulle intenzioni degli ucraini di non cedere a Putin un solo centimetro del loro suolo senza aver combattuto.
Se sul piano dello scontro frontale Mosca potrà contare sul vantaggio di uomini e mezzi, così non sarà nel caso di una guerra asimmetrica che costerà tantissime perdite anche ai russi.
Gian J. Morici