Un gioiello che spunta dal mare, spiagge solitarie e lagune protette, una terra ancora in molti tratti selvaggia, da esplorare. Un posto naturale di straordinaria bellezza con fitta vegetazione che si aggrappa ai costoni di granito. Un tuffo nella natura, un luogo dove pensare a nulla e dedicarsi solo a se stessi, in un’ isola a misura d’uomo, con oasi di tranquillità e silenzio, un rifugio perfetto per chi cerca pace e natura, una passeggiata dentro le suggestive sculture naturali con una trasfusione di colori e di odori che restano indelebili nella nostra mente. Boschi di castagni, uliveti secolari, orchidee rare, scogliere a picco sul mare, sentieri perfetti per la Mountain Bike. Stranamente è un’isola di contadini e non di pescatori, la terra dei vini con terrazzamenti particolari. L’isola d’Elba, lo scrigno di Plutone, (granati, quarzi ferro e rame) ricca di miti, leggende e storie di pirati. Nel I° sec. A. C. Diodoro Siculo parla di Giasone e gli Argonauti (provenienti dalla città di Argo, erano 55 capi di stato detti eroi) che dopo essersi impossessati del Vello d’Oro navigando nel Tirreno, si fermarono per riposarsi nell’isola Aethalia (chiamata così dai Greci per i numerosi fuochi delle fucine che già a quei tempi ardevano costantemente) approdarono in un porto naturale che chiamarono Argon dal nome della loro nave (oggi Capo Bianco). Virgilio nell’Eneide parla dei 300 valorosi guerrieri che nella guerra di Troia portavano armi forgiate con ferro Elbano (minerale celeste) e armati fino ai denti partirono per portare aiuto al “Pio Enea” nella lotta contro i Rutuli. Gli autori classici: Strabone, Plinio il naturalista , Varrone ci hanno lasciato scritti sulle miniere di ferro e delle cave di granito. Un grande patrimonio mineralogico Elbano inserito in magici paesaggi. Una storia geologica vecchia di 500 milioni di anni. Elba “la fuligginosa” è una delle più importanti località mineralogiche della terra, è inserita nel World Heritage Provisional List of Geological Sites dell’Unesco. Spiagge famose e ricche di storia: quella di Barbarossa, il pirata che sbarcò sull’isola a metà del 500 per una sanguinosa scorreria, quella di Terranera scintillante di pagliuzze di ematite e sulla costa settentrionale la spiaggia di “la Paolina” dove andava a prendere il sole la sorella di Napoleone. Non si può parlare dell’isola d’Elba senza pensare all’Imperatore che qui fu esiliato nel 1814 per nove mesi e ventitre giorni. Ancora oggi si conservano gli arredi , mobili dell’epoca nella palazzina dei Mulini dove Napoleone tentò di ricreare, in formato ridotto, l’atmosfera di corte. Nelle serate estive è il momento migliore per visitare i centri dei paesini: Capoliveri è il più elegante, Portoferraio ( capoluogo) con le sue imponenti fortificazioni realizzate dai Medici nel 1548, un vero gioiello di urbanistica militare, Forte Falcone che si raggiunge tramite vie strette e ripide dove fu recluso l’anarchico Giovanni Passannante ( in una cella senza finestre sotto il livello del mare per dodici anni, diventò pazzo) che fece nel 1878 l’attentato, fallito, ai danni di Re Umberto I°. Si possono visitare anche le notevoli fortezze: l’eremo di Santa Caterina, la Madonna del Monte Porto Azzurro dove gli Spagnoli costruirono l’imponente Forte di S. Giacomo, oggi casa di pena. Sull’isola si possono trovare anche strutture di centri benessere, le terme di San Giovanni, giochi acquatici , scuole di sub e di serf . L’Elba è anche un piccolo scrigno di sapori della gastronomia da non perdere: la famosa “sburrita “zuppa di pesce bianco o di baccalà; il “gurguglione “ stufato di verdure ; la “caccilebbora” pane e uovo ;il famosissimo “caciucco”, così come gustato oggi, veniva già presentato a Napoleone che ne rimaneva sempre molto soddisfatto; il “ cirimito ” un pane dolce che anticamente si scambiavano i fidanzati come augurio di fertilità (ha una forma che richiama i due sessi). Da mettere in valigia per il ritorno a casa qualche Tormalina (ciclosilicati, pietra benefica) che si trova in vari colori e dà salute e bellezza, ogni tormalina ha le proprie qualità: la tormalina nera protegge dalle radiazioni nocive (per chi lavora al computer), la gialla vince la malinconia, la policroma aiuta l’amore, la rubellite aiuta il corpo, la indicolite aiuta i polmoni e il sistema nervoso ;ma bisogna indossarle con l’oro e non toglierle mai e portare a casa anche un classico vino dell’Elba e naturalmente il ricordo delle scogliere di granito rosso con il panorama delle sette perle di Venere: l’isola di Montecristo, Capraia, Giglio, Pianosa, Gorgona, Giannuti ed Elba. Ricordo agli amanti del vino che Plinio il Vecchio chiamava l’ Elba, insula vini ferax, ovvero l’isola feconda di vino. Prosit !
Margherita Arancio