Nuova richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, per l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e per due ex assessori coinvolti nell’inchiesta Montante bis.
Chiesto il giudizio anche per l’imprenditore Rosario Amarù, l’ex commissario dell’Irsap Maria Grazia Brandara, l’imprenditore ed ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il capo della sicurezza di Montante Diego Di Simone Perricone, gli ex assessori regionali alle Attività produttive Maria Lo Bello e Linda Vancheri, il vicequestore Vincenzo Savastano, l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia, l’imprenditore Carmelo Turco.
L’imprenditore è al momento sotto processo in appello per corruzione dopo una condanna a 14 anni in primo grado. Il giudice per le indagini preliminari Emanuele Carrabotta ha fissato l’udienza preliminare di Caltanissetta per il prossimo 22 gennaio.
Rosario Crocetta, Antonio Calogero Montante, Giuseppe Catanzaro
si legge nella richiesta di rinvio a giudizio:
“Nella sua qualità di Presidente della Regione Siciliana mettendosi a disposizione del Montante e asservendo agli interessi di quest’ultimo e dei soggetti a lui legati, gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti. Direttamente e indirettamente, ai suoi poteri di indirizzo, vigilanza e coordinamento, tra l’altro mediante la nomina di assessori individuati dal Montante, l’audizione di provvedimenti voluti da quest’ultimo o comunque favorevoli a lui o a soggetti lui vicini e l’appoggio assicurato alle decisioni assunte da assessori e dirigenti regionali di diretta profanazione del Montante medesimo…Rosario Crocetta nella sua qualità di Presidente della Regione Sicilia, e dunque di pubblico ufficiale per compiere e aver compiuto in asservimento della sua funzione ad interessi privati una pluralità di atti, sotto meglio andati, da considerarsi contrari ai doveri di ufficio in quanto adottati in violazione delle regole che disciplinano l’esercizio del potere discrezionale a lui attribuito e segnatamente non in vista del perseguimento del pubblico interesse, bensì per assecondare le richieste e gli interessi di Antonio Calogero Montante e Giuseppe Catanzaro, riceveva, da questi ultimi che gliele corrispondevano le seguenti utilità:
La corresponsione a titolo di finanziamento della propria campagna elettorale, di una ingente somma in denaro contante ammontane a circa 200mila euro cadauno;
L’intervento da parte del Montante finalizzato ad evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che lo ritraeva in atteggiamenti intimi con soggetti minori, di nazionalità tunisina, non meglio identificati….”
Altre sono le contestazioni evidenziate da parte della procura di Caltanissetta in merito all’ex governatore le quali saranno pubblicati nei prossimi articoli del blog.
Fonte: Si scriveva Crocetta, si leggeva Montante – Bernini 52