ROMA – “La Malta Gaming Authority non ha alcun collegamento con raisebet24.com”. Lo afferma, in una nota, la Mga chiarendo come “qualsiasi riferimento alla Mga e/o alle licenze di gioco che si ritiene siano state rilasciate dall’autorità maltese, come dichiarato da raisebet24.com, è falso e fuorviante”. Il marchio, ricorda agipronews, era finito nell’occhio del ciclone a seguito dell’operazione “Doppio Gioco” condotta dalla Procura e eseguita dai militari appartenenti al Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania. Gli investigatori avevano accertato come l’organizzazione criminale colpita dal blitz gestisse su internet un’apposita piattaforma di gioco, non autorizzata a operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese. Su questo punto, è arrivata oggi la presa di posizione ufficiale della Malta Gaming Authority. In realtà, secondo quanto emerge dai documenti consultati da Agipronews, raisebet24.com era un semplice sito per la commercializzazione delle scommesse online gestite dai clan. La piattaforma, è scritto nell’ordinanza, operava per conto della “Remote Gaming Solution” di proprietà del bookmaker “Itechnogaming ltd”, autorizzato nel 2013 dalla Autorità maltese almeno fino alla cessazione dell’attività nel 2017. La società si era successivamente trasferita in Polonia, trasformandosi in una “software house” a disposizione del business criminale. Tutte le attività italiane ed estere riconducibili al sodalizio mafioso, prosegue agipronews, sono ora sotto sequestro. Le analisi avevano portato alla luce un totale della raccolta delle scommesse di 32 milioni di euro. Erano stati, inoltre, 336 gli indagati – con 23 le misure cautelari – oltre al sequestro di beni e società per 80 milioni di euro. I reati ipotizzati dalla Dda vanno dall’esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata e autoriciclaggio con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano.
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