Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Dr. Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo stimato in circa 700.000 euro, nei confronti di un soggetto, già ingegnere funzionario ANAS, indiziato di aver agevolato l’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa, a fronte di profitti e utilità di vario genere ricevuti quale contropartita.
Tale figura era emersa, tra l’altro, nel corso delle operazioni “Cumbertazione” e Waterfront svolte – sotto la direzione ed il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – dal Nucleo PEF/GICO della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dallo SCICO di Roma.
In tali contesti investigativi, nei confronti del proposto venivano contestati numerosi capi d’imputazione connessi a reati contro la Pubblica Amministrazione, talvolta inseriti in un più ampio contesto associativo, susseguitisi senza soluzione di continuità a partire dal 2012.
Nello specifico, l’indiziato – nella veste, all’epoca dei fatti, di ingegnere funzionario ANAS – emergeva quale indefettibile tassello strumentale all’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa ed il cui contributo si traduceva in plurime e reiterate condotte corruttive, a fronte delle quali traeva ingenti profitti ed utilità di vario genere.
Sulla scorta delle suddette risultanze, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e lo S.C.I.C.O. di Roma, eseguivano su delega della locale D.D.A., con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Dr. Calogero Gaetano PACI e del Sost. Proc. Dr. Gianluca GELSO – mirate indagini economico-patrimoniali sul conto, tra l’altro, del predetto soggetto e del suo nucleo familiare.
In tale contesto, valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del Paese, la pertinente attività investigativa ha consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del suo nucleo familiare.
Alla luce di tali risultanze, in aderenza alle ipotesi investigative delle Fiamme Gialle e della locale D.D.A., la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, ha disposto nei confronti del funzionario in rassegna la misura cautelare del sequestro avente ad oggetto il relativo patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 2 terreni, 2 fabbricati, 1 autoveicolo, 3 orologi di pregio e rapporti finanziari.
L’attività di servizio in rassegna testimonia ancora una volta l’elevata attenzione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e della locale Procura della Repubblica, nel contrasto alle infiltrazioni delle consorterie criminali nel settore degli appalti pubblici ed al mercimonio di pubbliche funzioni, a tutela della sana imprenditoria e dei cittadini onesti.