Nelle prime ore del 10.02.2021, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia, hanno eseguito un provvedimento di applicazione di misura cautelare reale emesso dal Tribunale di Pistoia nei confronti di 6 imprenditori, residenti in Toscana e Piemonte.
Il provvedimento dall’Autorità Giudiziaria è indirizzato a sequestrare, beni immobili, mobili, quote societarie e complessi aziendali, in Italia e Croazia, per un valore di oltre 130 milioni di euro.
Le indagini delle fiamme gialle di Montecatini Terme hanno accertato varie condotte di frode fiscale, poste in essere da A.N. (cl. 1999); P.G. (cl. 1948); S.S. (cl. 1970); V.E. (cl. 1969); Z.P. (cl. 1971); B.L. (cl. 1965), attraverso il fraudolento commercio di idrocarburi provenienti dalla Croazia.
Gli indagati sono risultati contigui ad un’associazione economico criminale, già oggetto nel 2019 di indagine per frode fiscale per oltre 20 milioni di euro nell’operazione Gasoline Free.
Nel nuovo filone investigativo avviato dalla Guardia di Finanza sono stati così individuati ulteriori personaggi operanti sempre nel settore del commercio di idrocarburi, che hanno favorito il riciclaggio in Croazia, di ingenti somme di denaro derivanti dalla frode fiscale disvelata.
Le indagini di Polizia Giudiziaria, dirette dalla Procura della Repubblica di Pistoia, hanno individuato, anche attraverso mirate intercettazioni telefoniche, i flussi finanziari derivanti dalla frode fiscale attuata attraverso false fatturazioni, convogliati presso banche con sede a Rijeka (Croazia) e poi successivamente reimpiegati nella creazione e gestione di due società li costituite, quale “cassaforte” permanente per la custodia degli illeciti guadagni conseguiti.
Le attività investigative in territorio estero sono state rese possibili grazie alla collaborazione con il canale di collegamento giudiziario europeo “Eurojust” attivato dalla locale Procura della Repubblica.
Al momento, sono stati sottoposti a sequestro 19 immobili, 15 autovetture e 53 rapporti finanziari.
L’attività svolta dalla Guardia di Finanza si inquadra nell’ampia strategia mirata a contrastare sempre più l’evasione fiscale nel settore della commercializzazione di carburante, attuato con forme sempre più pervasive e dannose al legale sistema economico nazionale.