IL 15 gennaio ho scritto: “C’E’ UN PIANO RENZI?” *
ORA RISCONTRIAMO CHE UN PIANO C’ERA
di Agostino Spataro
“Un piano di tal fatta non si può certo concepire ed attuare con il 3% di base elettorale. Ci vogliono forti connessioni, intrecci di potere, politico ed economico, che si possono coalizzare- in primis- per il controllo dell’ingente spesa derivata dal Ricovery plan, Mes, ecc, la cui gestione richiede il supporto di una nuova aggregazione politica e parlamentare…”
Ma ecco un brano completo dell’articolo in questione.
“… Con la rottura e la crisi (prevedibile) del secondo governo Conte si apre un’incognita di non facile soluzione. Può accadere di tutto, in piena e, purtroppo, rinvigorita pandemia.
A questo punto è lecito chiedersi: che cosa vuol fare veramente Renzi: un rimpasto, un aggiustamento o una svolta politica radicale?
Non è facile rispondere. Tuttavia, il dado è stato tratto e – si presume- in base a un preciso calcolo politico, suffragato da un “piano” ambizioso che- spingendosi oltre l’emergenza- potrebbe configurarsi come una vera e propria svolta politica.
Un piano articolato negli obiettivi e ben scadenzato nei tempi d’esecuzione che sono importantissimi.
Logica politica e buon senso vorrebbero che così fosse. Altrimenti non si capirebbe tanta ostinazione distruttiva. Sarebbe soltanto un’avventura disperata, senza possibilità di riscatto. Un suicidio.
Un piano di tal fatta non si può certo concepire ed attuare con il 3% di base elettorale. Ci vogliono forti connessioni, intrecci di potere, politico ed economico, che si possono coalizzare- in primis- per il controllo dell’ingente spesa derivata dal Ricovery plan, Mes, ecc, la cui gestione richiede il supporto di una nuova aggregazione politica e parlamentare che potrebbe nascere dallo scioglimento anticipato della Camere.
Per raggiungere tali obiettivi sono necessari alcuni passaggi:
a) far cadere il governo di Giuseppe Conte, distruggendo l’alone d’insostituibilità che gli è stato creato intorno;
b) ostacolare, impedire la ri-formazione di una nuova maggioranza guidata da Conte e puntare allo scioglimento anticipato delle Camere. Gettando ancor più nel panico i parlamentari del M5S che, comprensibilmente, lo temono più degli effetti della pandemia di Covid 19.
L’accordo di legislatura proposto dal PD e da taluni settori di M5S- sarebbe , in realtà, un salva scranni e al contempo una condizione per gestire quel bel gruzzolo di miliardi di aiuti europei per la pandemia. E, dulcis in fundo, per poter decidere il prossimo presidente della Repubblica.”
* su Google l’articolo completo.