Oggi presso lo Studio del legale catanese si è tenuta una conferenza stampa dove è stata ricostruita la vicenda ed annunciata una particolare novità.

Antonino Speziale soffre di obesità e va in apnea durante il sonno, nonostante questo il Tribunale di Sorveglianza di Messina ha deciso di non decidere in merito alla richiesta dei legali di concedergli gli arresti domiciliari, infatti l’udienza fissata per il 16 settembre è stata più volte rinviata e verrà trattata il 9 dicembre, appena 5 giorni prima della sua effettiva scarcerazione, in quanto lo stesso sta per finire di scontare la sua pena.
Negli ultimi mesi sono stati accesi i riflettori alla sua vicenda processuale grazie al programma televisivo “Le Iene” e al giornalista Ismaele La Vardera, il quale ha fedelmente ricostruito i fatti e ha smosso diverse coscienze, infatti hanno anche raccolto due testimonianze che a parere del collegio difensivo hanno un rilevante valore probatorio.
Una donna, presente al momento della sepoltura dell’Ispettore Raciti, ha assistito all’istante in cui dei poliziotti si avvicinavano al padre e la sorella del Raciti e gli comunicavano le proprie scuse perché «Raciti è morto a causa di una manovra accidentale da parte del collega», e un uomo, figlio di un collega del padre di Raciti, ha dichiarato che suo padre era stato informato dallo stesso Sig. Raciti che “sapeva la verità, ma non poteva parlare”.
Inoltre, lo stesso La Vardera è stato convocato presso la Procura della Repubblica, la quale pare voglia vederci meglio su tutta l’intera storia.
«Tutti elementi che ritengo sufficienti», – chiosa l’Avv. Lipera «per cui presenterò istanza direttamente al Procuratore della Repubblica di Catania, Dott. Carmelo Zuccaro, affinché, una volta terminate le doverose attività di indagine, lui stesso chieda al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catania di presentare la richiesta di revisione del processo avanti la Corte di Appello di Messina.
Grazie a “Le Iene” la vicenda umana e processuale di Speziale non è ancora finita, ricominciamo la nostra guerra affinché venga riconosciuta la verità coscienti del fatto che, a prescindere, Filippo Raciti è stato un eroe, morto in servizio e a causa di servizio, ma non è stato ucciso da Antonino Speziale e nemmeno dal povero Micale».