“Il mistero s’infittisce ancora di più ed il tempo fa emergere scenari nuovi ed inquietanti – si legge nel comunicato dell’Osservatorio Militare – Con un Semplice post su Facebook un Ufficiale del ruolo d’onore dell’Esercito Italiano, tutt’ora in servizio, confessa di essere stato testimone oculare dell’attentato di via D’Amelio in posizione che sarebbe perfetta al fine di ricostruire l’intero scenario.”
Nessuna smentita dallo Stato Maggiore della Difesa e, trattandosi di un Ufficiale pluridecorato ed addirittura inserito nel ruolo d’onore, non vi sono dubbi che la notizia sia vera. Per quale ragione un testimone dopo 28 anni, Ufficiale dell’Esercito, testimone oculare dell’attentato non è mai stato ascoltato? Per quale motivo nessun Ministro della Difesa ha segnalato la cosa agli inquirenti nei momenti più caldi delle indagini?
Soprattutto, visto che lo stesso Ufficiale è stato diretto collaboratore della Ministro Trenta ed è l’unico ufficiale a cui viene riconosciuta una patologia epatica strettamente connessa all’uranio impoverito per quale motivo a nessuno è venuto in mente di chiedergli di fornire tutte le informazioni necessarie subito dopo l’attentato in modo particolare, vista la posizione di grande privilegio da cui l’ufficiale ha assistito all’attentato non chiedere di far luce sulla scomparsa della misteriosa valigetta/agenda del Dott. Borsellino?
Ci aspettiamo una risposta seria ed immediata dal Ministro della Difesa e dai vertici dell’Esercito. Conoscere il motivo di un silenzio incomprensibile ed una importante testimonianza dopo 28 anni è molto inquietante e sapere che a non parlare è un Ufficiale ancora in servizio dell’Esercito Italiano rende il tutto ancora più misterioso e degno di immediate risposte.”