“Chiariamo che in quest’operazione Atlantia non prenderà un soldo pubblico, non è vero che è un grande affare per i Benetton“. Stefano Buffagni spiega: “C’è ancora una trattativa in corso, ci sono dettagli in discussione che fanno molta differenza“. Si tratta di una “operazione strutturata con un aumento di capitale perché Cdp ha crediti verso Aspi e verso Atlantia, stiamo parlando di miliardi e quindi si fa una trasformazione in capitale”. Poi c’è un aumento di capitale “anche di liquidità per sostenere gli investimenti poi vendita a istituzionali di una parte della quota, poi si vedrà lo stato di fatto e si procederà con l’uscita progressiva della famiglia Benetton”.
“De Micheli? Risultato anche merito suo”
“Io rispetto il lavoro del Ministro De Micheli che ha fatto tante cose buone e credo che anche su Autostrade abbia dato il suo contibuto, al netto delle normali dialettiche e litigate che pure esistono. Mi sembra che il risultato sia anche merito suo“. Così il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni sul ruolo della ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sul dossier Autostrade. Buffagni aggiunge: “Questa soluzione rafforza sicuramente il presidente Conte per il lavoro che ha fatto grazie a tutto il nostro lavoro preparatorio, grazie alle nostre proposte, grazie al nostro tenere la barra dritta nonostante pressioni mostruose”.
Buffagni a 24 Mattino su Radio 24: CDP farà sue valutazioni, mi auguro investimento stabile
“Credo che Cdp farà le sue valutazioni; mi auguro che lo Stato sia presente nelle infrastrutture strategiche garantendo però una public company“. Così il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio24, interpellato sulla presenza di Cdp nel capitale di Autostrade dopo l’ingresso prospettato nella soluzione indicata dal governo. Nel sottolineare che è opportuno un “presidio” pubblico nelle infrastrutture strategiche comprese quelle tecnologiche e di telefonia, il viceministro dice di augurarsi che “rimanga un investimento stabile; nella nostra visione c’è lo Stato presente a tutelare infrastrutture strategiche, ma uno Stato efficiente”. In quest’ottica “è evidente che lo Stato deve fare la sua parte”, ma non è “una nazionalizzazione di qualsiasi cosa“.