“Il 21 marzo c’è stata una nota dell’amministrazione penitenziaria rivolta agli istituti penitenziaria in cui si diceva che rea necessario esaminare le condizioni di salute dei singoli detenuti e tramettere ai tribunali di sorveglianza perché valutassero la compatibilità della protrazione della detenzione in questo momento di rischio, di questa nota la Direzione nazionale antimafia ha appreso l’esistenza solo il 21 aprile. ” Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.” L’amministrazione penitenziaria ha lasciato intendere di non essere in grado di escludere il rischio spostando la responsabilità sui tribunali, i detenuti potevano essere assegnati a centri di cura penitenziari invece si è optato per i domiciliari perché ci si è lasciati prendere dal rischio del contagio” e a proposito dei detenuti in 41bis sottolinea a Radio 24 “non si comprende perché ci fosse questa preoccupazione si tratta di detenuti in isolamento e dunque impossibili da contagiare, bastava un termo scanner”