Non è dunque vero, o almeno non è così chiaro ed indiscutibile, che la Chiesa di Bergoglio schivi problemi teologici e cerchi solo il suo prestigio e la realizzazione della sua missione in questioni sociali e di controversie delle genti di questo Mondo.
Pare infatti che tra poco arrivi una delle pronunzie più clamorose ed imprevedibili proprio da parte del Vaticano sarà “corretto” quello che ora si riconosce essere stato un colossale errore della Cristianità. La preghiera dei Cristiani, quella che lo stesso Gesù avrebbe dettato ai suoi Discepoli contiene infatti un madornale errore: si scopre che una delle sue proposizioni è addirittura blasfema.
“Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”.
Questo significa che si ritiene che la prima scintilla del peccato provenga nientemeno che da Dio Padre Onnipotente che ne farebbe oggetto di tentazione nei confronti dei suoi figli. Per 2000 anni si è attribuito allo stesso Dio quello che è invece solo una funzione di Satana. Non pare che di ciò possa dubitarsi ma è gravissimo tale da rovinare la stessa concezione della salvazione dell’Umanità questo voler confondere Dio con Satana. Ora la Chiesa di Bergoglio, lasciate da parte per un momento le sue esortazioni ed i suoi insegnamenti in materia sociale, si accingerebbe a rimediare all’errore correggendo, udite! udite! nientemeno che il testo dei Vangeli. Fu davvero Gesù a dettare la preghiera dei Cristiani? Se no, come oggi sembra che la Chiesa si accinga a proclamare, come mai questo equivoco? E come mai nessuno dei teologi padri della Chiesa si è posto il problema? Una rimeditazione del testo della preghiera fondamentale del Cristiano ce la saremmo attesa magari da Ratzinger e dalla sua indiscussa sapienza teologica. Ma forse il suo conservatorismo gli impedirà anche di pensare che la preghiera di questi 2000 anni di storia della Chiesa sia erronea e contenga una proposizione blasfema. Già in questi ultimi anni, ma non so dire quando, una delle alte preghiere tradizionali della Chiesa Cattolica, certo non contenuta nei Vangeli, l’Ave Maria, espressione prima del culto mariano cattolico deve aver avuto una correzione sia pure di una sola parola. Ricordo che quando ero bambino si pregava la Vergine Maria con le parole “sia benedetto il nome tuo e il frutto del ventre tuo”. Oggi mi sono accorto che non si dice più così. “Sia benedetto il frutto del tuo seno” forse quel riferimento al ventre di Maria è sembrato troppo umano e carnale e più confacente si è ritenuta la parola “seno tuo”, anche se nessuno ha mai potuto immaginare che il “seno di Maria” anzichè latte producesse un Figliolo. Bergoglio dunque passerà alla storia come il Papa che ha corretto i Vangeli ed ha cancellato la proposizione in essi contenuta che, se negata in passato da qualcuno, lo ha mandato dritto sul rogo.
Esclusa la tentazione al peccato degli uomini dalle funzioni e dalle attività dell’Eterno Padre, più netta dovrebbe risultarne la differenza tra il Bene ed il Male, ma non sarò io, e non lo sarei stato anche se di diversa età, ad elaborare le conseguenze di quello che comunque appare, a chi ne fa attenzione, una grande ed imprevedibile novità della Chiesa.
Sapere che chi ci induce al peccato non è la stessa Divinità ma un brutto Demonio con tanto di corna, dovrebbe indurci tutti ad essere più bravi e buoni ma, lo ripeto, saranno altri a fare queste considerazioni.
Staremo a vedere come sarà giustificato l'”errore” ed il fatto che esso sia rimasto senza correzione per 2000 anni e se per 2000 anni i Cristiani pregando abbiano formulato una autentica bestemmia.
Mauro Mellini
06.05.2020