“Quando la Scuola si ferma, allora si ferma il Paese. Ciò sarà ancora più evidente dopo il 4 maggio, quando emergerà con forza l’insostenibilità di un ritorno al lavoro senza garanzie per i più giovani.” Così afferma l’On. Fioramonti (MISTO) già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“È arrivato il momento di rimettere al centro il ruolo della Scuola- continua Fioramonti-, quella con la “s” maiuscola. Sarà necessaria una maggiore condivisione e progettazione per il superamento delle fratture emerse in queste settimane. Come Ministro, nell’autunno dello scorso anno, ho lanciato un piano di reclutamento di circa 50 mila nuovi insegnanti. Allora un piccolo passo in avanti -nonostante le difficoltà date dagli esigui finanziamenti-, che ora si rivela insufficiente correndo il rischio di avere oltre 200 mila insegnanti precari a settembre, nell’ora più buia, forse, che la Scuola italiana abbia mai vissuto”.
“C’è bisogno di un vero e proprio esercito di dirigenti, docenti e amministratori di ruolo, di almeno 100 mila nuovi posti, portando quindi a 50 mila i numeri del concorso ordinario ed altrettanti per quello straordinario. Per quest’ultimo, serve un piano flessibile di arruolamento per chi già ha titoli e servizio pluriennale, con prova selettiva in uscita dopo il primo anno. È impensabile gestire una selezione tradizionale ad Agosto, in presenza, per decine di migliaia di candidati quando ancora- molto probabilmente-saremo in piena emergenza epidemiologica”.
“Invito quindi la politica– conclude infine Fioramonti- a riflettere sul momento storico che stiamo vivendo. Serve che la Scuola, come la salute ed il lavoro, sia messa al centro della Fase 2, con quegli investimenti indispensabili che sono mancati negli anni, spesso scatenando lotte fratricide tra chi è di ruolo e chi è precario, tra dirigenti e docenti, tra istituzioni e sindacati, quando invece sarebbe necessario un lavoro di squadra da parte di tutti per ripartire con forza”.