ll Governo italiano torna a essere protagonista nel dibattito sul governo del fenomeno migratorio a livello internazionale partecipando ai lavori dell’Ocse dedicati al tema “Preparare le politiche di immigrazione e integrazione del futuro”. Un tema vitale per l’Italia e per l’Europa. Il sottosegretario Steni Di Piazza con delega all’immigrazione ha guidato la delegazione italiana. Qui al sua riflessione
Questa mattina a Parigi la riunione dei Paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sulle migrazioni dal titolo ”Making Migration and Integration Policies Future Ready”. A tema le politiche di integrazione. A guidare la delegazione italiana il sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali fresco di Deleghe per la Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione afferenti a quel ministero.
A lui abbiamo chiesto una prima riflessione sul momento di stamane.
di Steni Di Piazza
Un governo di discontinuità sul fenomeno migratorio. Il carattere strutturale delle migrazioni impone un approccio politico, è necessario un passaggio da un approccio emergenziale ad uno di sistema. Su questo si gioca la sfida della sicurezza e della coesione sociale nei nostri Paesi. Bisogna offrire soluzioni condivise e buone politiche ai nostri cittadini.
A livello europeo, bisogna superare una volta per tutte l’idea che il paese di primo ingresso sia quello che debba farsi carico da solo dei migranti, solo una condivisione della responsabilità può portare a politiche capaci di conciliare sicurezza e solidarietà.
In una logica di sistema dobbiamo sviluppare una strategia di integrazione attenta alle dinamiche economiche e sociali, senza enfatizzazioni né semplificazioni, senza ideologismi né allarmismi. Ma badando alla realtà del fenomeno, alle policy possibili a livello nazionale e nei contesti territoriali.
In questa fase l’azione del nuovo Governo attraverso il suo Ministero del Lavoro e politiche sociali dovremo costruire metodologie e strumenti più avanzati di governo del fenomeno migratorio e di implementazione della qualità della integrazione. Preparare le politiche di integrazione del futuro è, quindi, possibile rafforzando la capacità di capire le sfide attuali e le tendenze del fenomeno, nell’operare rispetto alla concretezza delle dinamiche migratorie e migliorando le condizioni di vita delle persone migranti e dei territori ove sono accolti, contrastando, sempre e ovunque, ogni forma di discriminazione.