Fra le sabbie infuocate del “Rab al khali” (il “Quarto Vuoto”), lo sterminato deserto della penisola arabica, vagano gruppi d’individui biondi, uomini e femmine, figli di una santa missione che, circa due secoli fa, partì dalla Renania per portare la luce della scienza e della medicina ai beduini.
Si dice che siano medici, infermieri, astrologi, predicatori venuti a “salvare” i figli del deserto, ma dal deserto furono abbagliati, inghiottiti.
Vagano per il “quarto vuoto”, a piccoli gruppi. Ognuno porta con sé i figli e le capre. Dormono in tende nere. Fra loro parlano una lingua strana, ma conoscono l’arabo, perfettamente.
Altro non si sa della loro misteriosa esistenza. Forse, è una delle tante favole che fioriscono fra le sabbie, nella solitudine del deserto.
Qualcuno sostiene di averli avvistati, di avere, addirittura, parlato con loro…
Non svelano mai la loro identità. Forse, dopo tanto tempo, l’avranno smarrita.
Dicono di rappresentare l’avanguardia di un esercito invisibile: le anime dei templari massacrati che vagano nel deserto in cerca di silenzio, di pace. Mah!
Questo “segreto” mi confidò Amir durante una sosta (per lui di preghiera, per me per “fare acqua”) fra le dune intorno all’oasi di Nizwa, in Oman.
* Agostino Spataro in: https://www.lafeltrinelli.it/libri/agostino-spataro/257930