De Andre’ cantava “Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”.
In effetti l’epilogo della vicenda Xylella a Cisternino ne è prova.
Lunedì sera, momento in cui non c’era troppa gente a presidiare l’albero e dunque a guardare mentre si interveniva con le motoseghe, gli uomini dello Stato hanno deciso, vigliaccamente, di tagliare l’ulivo secolare del Senatore Lello Ciampolillo, (che godeva di un’insolita “immunità parlamentare”) vedi video.
Evidentemente la violenza è l’unico mezzo che conoscono le classi dominanti di fronte a chi cerca alternative alla speculazione, ed è per tali motivi che oggi più che mai bisogna alzare la voce.
Il quadro che ne viene fuori, in questo dualismo manicheo impari tra chi si batte per lo sfruttamento indiscriminato dell’ambiente e la repressione di coloro che si oppongono a tali politiche economiche, è quello di un mondo in guerra.
Una guerra civile preventiva combattuta dai governi in ragione di una presunta garanzia di sicurezza e benessere, o addirittura in nome dei diritti (ci spiegassero quali) dei propri cittadini che, se hanno la forza di reagire, finiscono per rappresentare l’autentico nemico interno.
Noi non accettiamo censure, bavagli ed azioni di forza, e neanche il Senatore evidentemente.
Si tratta infatti di un atto gravissimo che dimostra come gli atteggiamenti violenti di uno Stato sempre più militarizzato, non siano solo una posa da campagna elettorale.
Peccato per loro, che ogni gesto coatto non solo stia incrementando una indignazione sempre più generalizzata, ma anche innescando un “pericoloso” processo di solidarietà.
Il Senatore Ciampolillo, oltretutto sembra non temere le “mafie”, né locali né istituzionali e intende proseguire la sua lotta, anche e sopratutto contro la disinformazione che circola sull’argomento Xylella.
Amaro il suo commento nella pagina FB dove tuona “Questa sera alcuni presunti uomini dello Stato sono entrati come dei ladri nel mio campo a Cisternino e hanno tagliato il mio albero di ulivo. Hanno invaso una mia residenza senza alcun titolo e hanno volontariamente distrutto un meraviglioso ulivo che costituiva la prova evidente di come sia possibile combattere la Xylella nel rispetto della natura e dell’ambiente.
È stato un atto gravissimo, un attentato alla Costituzione e alla mia libertà di parlamentare della Repubblica. Ho ricevuto la solidarietà del Presidente Casellati, che ringrazio. Perseguirò in ogni sede gli autori di questo vile atto, compiuto proprio nel giorno in cui la magistratura ha dato un segno tangibile dell’esigenza di fare chiarezza sulla questione Xylella, con ciò anche raccogliendo le richieste contenute nell’esposto da me presentato con i colleghi parlamentari Debonis e Cunial. Oggi avevo invitato le istituzioni ad un confronto sereno e senza pregiudizi sull’argomento. La risposta delle istituzioni regionali è stata vergognosa, subdola e violenta, degna di uno Stato di polizia. Continueremo a difendere gli ulivi pugliesi e la nostra splendida terra, nonostante le arroganti intimidazioni subite in questi giorni”.
Ai nostri governanti bisognerebbe far capire che una parte di cittadini ha imparato a gestire la paura, a vincere l’inerzia e il disfattismo e che ha ancora voglia di lottare nelle strade, nei presidi, ovunque, contro le leggi anti-sociali, contro la barbarie capitalista di stato, contro la violenza gratuita delle forze dell’ordine, contro ogni forma di speculazione.
Non ci resta dunque che attendere la prossima mossa del Senatore!