Migliaia di argentini hanno attraversato l’Atlantico per assistere alla finale di Coppa Libertadores River vs Boca a Madrid

Boca Juniores e River Plate sono due anime della stessa città, nate nello stesso quartiere, quello della Boca a Buenos Aires, i tifosi poi si sono divisi: i Milionaros o Gallinas sono i tifosi del River mentre i bosteros o Xeneizes quelli del Boca.
Ci sono sono voluti 15 giorni di attesa, più di 10000 km di viaggio e tanti sacrifici economici per assistere al partido del siglo (partita del secolo), inedita finale di ritorno della Coppa Libertadores che si disputerà domenica sera (ore 20h30) allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid.
Colpa dei 300 “disadattati” che hanno attaccato il pulman dei giocatori del Boca con lanci di pietre e gaz lacrimogeni causando la sospensione e il rinvio del Superclasico, selezionato dalle riviste The Observer e The Sun, tra gli eventi sportivi da vedere almeno una volta nella vita. Qui entrano in gioco altri fattori che non sono solamente calcistici. Siamo arrivati alla “partita della vergogna” secondo Eraldo Pecci alla DS : “questo non giustifica quello che succede, perché uno Stato non può permettere che degli esagitati possano bloccare una società, dando questo esempio, ha ragione Batistuta: é una vergogna”.
La decisione di giocare la partita in Europa é stata presa dalla Conmebol che ha respinto i reclami delle società ed é stata dettata da ragioni di ordine pubblico, “non c’erano i presupposti” ma ha lasciato scontenti dirigenti, giocatori e i tifosi di entrambe le squadre.
Per Carlitos Tevez questa finale storica si doveva giocare in Argentina: “Tre folli dietro a una scrivania ci hanno privato del sogno di trionfare in casa River”.
Parole dure anche da parte del “Diez” Maradona che si é sfogato contro i dirigenti del calcio sudamericano a Radio la Red: “Dobbiamo andare tutti a Madrid? Ma mica siamo tutti Macri (presidente dell’Argentina, ndr). Lo sai quanto costa una cosa del genere?”. E allora, caro il mio figlio di p*****a (rivolto al presidente de Conmebol Alejandro Domínguez, ndr), crea un piano di sicurezza e fai giocare la partita nello stadio del Velez, no? La verità è che questa gente è il problema del calcio. Non sono in grado di sostenere gli incarichi che hanno, è una pazzia. La Conmebol e l’Afa sono la piaga del calcio”.
Hernan Zerzen, guida turistica dello stadio del River Plate a Buenos Aires, guarderà la partita al museo del River con degli amici: “Ci sono 145.000 soci che hanno la priorità, se non lo sei é impossibile comprare il biglietto. Anche l’AFA non è intervenuta per aiutare il club. Questa scelta ha generato disagio, rabbia e ancora più distanza tra il River e il Boca, c’è molta rivalità tra loro, anche fra i tifosi e non solo per motivi calcistici. Il tifo del River al Monumental é unico, il sentimento é molto passionale, si canta tanto, si incoraggia molto il club e non sarà lo stesso a Madrid”.
I 7000 tifosi del River e del Boca, presenti a Madrid, dribblando la forte recessione che sta attraversando l’Argentina, hanno speso una fortuna per vedere la partita. Il sistema di rivendita selvaggia é esploso, i bagarini chiedono dai 200 a 4000 euro. Biglietti a ruba nel giro di poche ore, al momento in cui scriviamo é rimasto disponibile solo il 4% dei biglietti sul sito di Viagogo.
Previsti 80.000 spettatori e 5000 agenti al Bernabeu, convinti che la polizia spagnola non avrà problemi a gestire l’ordine pubblico.
Prova a togliere il calcio agli argentini e vedi che succede, cosi recita l’inno dei Millonarios: “Esta banda nunca te va a abandonar, señores yo soy del gallinero, a River lo sigo a donde va, no importa aunque ganes o pierdas, tu gente siempre te va a alentar” (Questa banda non ti lascerà mai, signori io sono del pollaio, seguo il River fin dove va, non importa se vinci o perdi, la tua gente ti incoraggerà sempre). “
Davide Quaglio Cotti