2° posto Maria Teresa Ortoleva che vince il premio speciale Ventura Projects
3° classificato Ryts Monet
La proclamazione oggi in occasione dell’inaugurazione della mostra “AVEVO 20 ANNI” a Villa Bagatti Valsecchi
Milano – Varedo, Villa Bagatti Valsecchi, 15 settembre 2018
In occasione dell’inaugurazione della mostra internazionale “Avevo 20 Anni” a cura di Sabino Maria Frassà a Villa Bagatti Valsecchi il trentacinquenne Andrea Senoner è stato proclamato vincitore della 6° edizione del premio CRAMUM per l’arte contemporanea. L’artista ha vinto con l’opera inedita “THE DOUBLE (FORGET ME NOT)” realizzata appositamente per questa edizione del premio CRAMUM. Andreas Senoner si aggiunge ai 5 vincitori passati del premio cramum: 2013 Daniele Salvalai, 2014 Paolo Peroni, 2015 Francesca Piovesan, 2016 Matteo Fato, 2017 Giulia Manfredi. Vince oltre al cubo di marmo simbolo del premio e donato dalla veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, un percorso di pubblicazioni e mostre che si concluderà nel 2020 con la personale allo Studio Museo Francesco Messina.
Seconda classificata Maria Teresa Ortoleva a cui è andato il premio speciale di Ventura Projects, che la vedrà tra i protagonisti di una prossima edizione del fuorisalone di Milano (2019 o 2020). Terzo, a pochi punti di distanza dai primi due classificati, Ryts Monet.
E’ stato Sabino Maria Frassà, direttore artistico del premio CRAMUM, a comunicare l’esito della votazione nella cerimonia tenutasi nello splendido parco della Villa alla presenza del Sindaco di Varedo Filippo Vergani, dell’Assessore alla cultura Cristina Tau e del Presidente della Fondazione Versiera, Isabella Maffeis. Le opere di tutti i finalisti saranno visibili a Villa Bagatti Valsecchi fino al 30 settembre all’interno della mostra AVEVO 20 ANNI a cura di Sabino Maria Frassà con le opere dei 10 artisti finalisti del premio CRAMUM al fianco di quelle degli artisti di fama internazionale, fuori concorso: Ivan Barlafante,Yuting Cheng, Alberto di Fabio, Francesco Fossati, Marta Galbusera, Daesung Lee, Giulia Manfredi, Franco Mazzucchelli, Ryts Monet, Marcello Morandini, Maria-Teresa Ortoleva, Noa Pane, Francesca Piovesan, Diego Randazzo, Marika Ricchi, Zheng Rong, Andreas Senoner, Rob van den Berg, Maria Wasilewska. La mostra parte dalla celebre citazione di Paul Nizan in Aden Arabia “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita. Ogni cosa rappresenta una minaccia per il giovane: l’amore, le idee, la perdita della famiglia, l’ingresso tra i grandi. È duro imparare la propria parte nel mondo” In una società che non accetta l’invecchiamento biologico, ma che invecchia sempre di più, riflettere sul significato dell’essere giovani, comporta un inevitabile ripensamento e revisione del concetto di tempo, di identità, di realtà e soprattutto di futuro. I giovani ansiosi e affamati di futuro, vivono oggi però le proprie potenzialità inesplorate e schiacciate da un senso crescente di precarietà.