ProVersi.it questa settimana ha pubblicato un focus su Amazon, la piattaforma di e-commerce on-line tra le più utilizzate a livello mondiale. Fondata nel 1994 da Jeff Bezos con il nome di Cadabra.com, nasce come semplice libreria on-line e diventa ben presto il più grande rivenditore web al mondo. Essa punta su un meccanismo di consegna capillare su tutto il territorio. La sua prima sede è a Seattle ma si sviluppa soprattutto su un sito web di con interfacce semplici e adatte ad ogni tipologia di utente.
Non sono mancate le polemiche ad accompagnare la rapida crescita del colosso dell’e-commerce, soprattutto in seguito a un’inchiesta condotta dal “New York Times”, che ha denunciato condizioni di lavoro degradanti per i dipendenti. Tra limitazioni dei diritti, pressioni psicologiche e fisiche e uso di strumenti di controllo, l’azienda è finita nell’occhio del ciclone in un botta e risposta che ha richiesto l’intervento del numero uno di Amazon, Jeff Bezos.
Per i favorevoli, L’azienda ha acquisito nel corso degli anni un vantaggio difficile da colmare, poiché ha saputo offrire un servizio veloce, preciso e puntuale al cliente. Inoltre, ha mostrato la capacità di sperimentare e diversificare. L’inchiesta del “New York Times” è solo l’ennesima grossa bolla di sapone per screditare Amazon e il suo immenso potere sul mercato. Un ambiente sano, un’azienda che sa riconoscere il merito, anche chiedendo ai lavoratori il massimo sforzo per raggiungere grandi risultati.
Il braccialetto brevettato da Amazon nel 2016 è uno strumento eccezionale per rendere il lavoro più preciso e veloce. Nessuna limitazione della libertà e della dignità personale in uno strumento che rispetta la legge dei Paesi ospitanti (in Italia è reso legale dal Jobs Act).
Per i contrari, Amazon è entrata prepotentemente nei mercati e nella vita degli utenti con una politica commerciale aggressiva. Ha spazzato via i negozi tradizionali e milioni di posti di lavoro, ha assunto una posizione dominante che sta sfociando in un regime di monopolio, inghiottendo società, cultura e tradizione, soprattutto in ambito librario, dove è presente come venditore globale, intermediario ma anche come editore, innescando il concreto rischio di conflitto d’interessi. L’azienda pensa solo a incrementare il proprio successo senza preoccuparsi delle conseguenze.
L’inchiesta del “New York Times” delinea un quadro allarmante con lavoratori sfruttati ai limiti della dignità umana. Diversi sono stati gli scioperi promossi contro Amazon e le polemiche da parte di opinione pubblica e politica, soprattutto in seguito alla sperimentazione del braccialetto elettronico brevettato da Amazon, strumento lesivo della dignità e libertà umane.
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