Mi pesa assai dover dire queste parole. Ma comincia a pesarmi ancor più la pena di aver tardato a pronunciarle, a dire tutto e con la dovuta durezza.
Berlusconi è oramai un rottame pericoloso, che sta svolgendo, credo inconsciamente, un ruolo di fiancheggiamento del più disgustoso tra gli esponenti dell’antidemocrazia scatenata. Non aver detto chiaro e subito che un’alleanza di Centrodestra non c’era più e che le due componenti (la mezza componente di F.d.I. conta ben poco) sono due sponde opposte della lotta politica in corso, era già un suicidio politico di Forza Italia.
Aver continuato a tacere mentre Salvini si scatenava contro quel che resta delle nostre libere istituzioni in una gara mortale con i Cinque Stelle è, oramai un vero passaggio al nemico.
Quello che non era riuscito a fare il Partito Comunista, la Sinistra alleata del Partito dei Magistrati, il tradimento di Fini, lo ha fatto a sé stesso Berlusconi.
Ma quel che è peggio, ora, paralizzato dalla sua riluttanza a dichiarare che il Centrodestra è finito, la sua presenza, quel che resta della struttura di F.I., la sua stampa, i suoi media, sono sottratti alla resistenza, alla “discesa dei barbari”.
Per non rinunziare ad un’alleanza che non c’è più (a meno di non definire tale una sudditanza all’arrogante dittatura del più sordido uomo politico italiano) Berlusconi sta facendo morire di inedia il suo partito.
Sottraendolo al suo posto nella lotta all’ex alleato (fatto crescere e prosperare sotto la sua ala protettrice!) Berlusconi ha azzerato politicamente Forza Italia.
Persino “Il Giornale”, organo quasi ufficiale di F.I. che, in verità aveva pubblicato un invito a Berlusconi a tenere duro con Salvini, è stato zittato ed oggi vedo che pubblica un articolo nel quale ammette che Salvini vuole impadronirsi del resto del Centrodestra. Credo che in buona sostanza lo abbia già fatto.
Berlusconi ha i meriti che ha, quelli acquisiti ponendo una alternativa agli effetti del golpe di Mani Pulite. Ha resistito alla furibonda persecuzione della Sinistra e del Partito dei Magistrati. Nella Lega ha trovato un appoggio per governare, ma anche, e subito, una palla al piede che gli ha imposto un percorso non equivoco.
Oggi Berlusconi si è totalmente arreso al rozzo “populismo di Destra” di Salvini. Pur di non ammettere che il Centrodestra è finito sta accettando una posizione succube e colpevole.
Ha assunto, contro le stesse invocazioni nientemeno che del “suo” Sallusti, una posizione di semi complicità (senza il bottino) all’alleanza con i Grillini.
E’ la logica conclusione della politica del “partito dei moderati”. Si era visto, del resto il tentennamento di fronte all’altro attacco alla democrazia: la sciagurata riforma costituzionale di Renzi in occasione del referendum.
Agli amici militanti di Forza Italia che più di me soffriranno per queste considerazioni, io dico di non stancarsi, di non ritirarsi. Di sfoderare appieno il loro liberalismo. Non abbiano scrupoli a dire addio ad un Capo che oggi li consegna ai loro avversari.
C’è posto in Italia, e ce ne è necessità estrema, di una forza liberale. Ma c’è bisogno soprattutto di chiarezza. Non si può essere liberali e compari di certa gente.
Mauro Mellini