Caro Presidente Mattarella,
e dico caro perché Lei è il Presidente mio e di tutti gli Italiani, come Lei stesso ci ha ricordato in occasione della Sua elezione.
Io sono un semplice cittadino, senza alcuna tessera di partito o sindacato. Le dico che non sono d’accordo col suo modo di concepire le Istituzioni, pur rispettando il Suo ruolo e compito gravoso. Ho avuto degli insegnamenti su questa materia da uomini come Giovanni Spadolini e Ugo La Malfa (oltre a tanti altri), persone che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente. Il loro concetto di Istituzione, che ho fatto mio, mi sembra diverso dal Suo. Io credo che ci sia stato un errore nella Sua interpretazione del Suo ruolo, credo che Lei stia confondendo l’Uomo e l’Istituzione che rappresenta. Lei è il garante delle Istituzioni, non il difensore di una ideologia condivisa dalla minoranza del popolo, è la Sua ideologia, non la nostra. Lei non può alterarsi perché due partiti che hanno vinto le elezioni e cioè che sono stati votati da una percentuale maggioritaria di Italiani, hanno suggerito al Presidente da Lei incaricato, una lista di Ministri e questi l’ha proposta a Lei, così come la Costituzione prevede. Evidentemente Lei ed io abbiamo due versioni differenti della Costituzione di cui Lei è il garante. La mia copia recita all’articolo 92: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”; cerchi per favore di rileggerlo con occhi diversi da quelli che sta utilizzando oggi, perché credo che Lei stia interpretando a livello personale, ciò che Lei invece dovrebbe difendere a livello nazionale, e cioè la Costituzione in primis e il Popolo Italiano in secundis.
Presidente lei ha avuto un grande lutto tanti anni fa, la morte di un fratello che si batteva per difendere le Istituzioni; Lei ha scelto di rimanere in politica per continuare a difendere le Istituzioni e così proseguire il messaggio di Suo Fratello. Oggi, secondo me, Lei rinnega questo messaggio e anche la Sua stessa scelta di allora; rende inutile la morte di Piersanti.
Lei non sta curando gli interessi del Popolo ITALIANO, ma di un Suo pensiero personale, Presidente, pensiero che è dell’Uomo Sergio Mattarella e non del Capo dello Stato. Tantomeno è il pensiero di tutti gli Italiani che hanno votato per non avere più ciò che invece lei continua a proporre. La saluto cordialmente augurando a me, al Popolo Italiano e a Lei, Presidente, che possa ripensarci.
Dalla pagina Facebook di Maurizio Corona