Hanno ragione quei giornalisti d’Oltralpe che già nei giorni scorsi, di fronte alla situazione italiana, hanno parlato di “arrivo dei barbari a Roma”.
C’è un che di barbarico, una sorta di marchio negativo antropologico che segna Grillini e Leghisti. E c’è un andazzo degli avvenimenti che ricorda amaramente quello delle invasioni barbariche. Che, poi non è che fossero veramente delle “invasioni”. O, almeno non è che le invasioni siano avvenute quando lo stesso Impero Romano fu rovesciato.
I barbari di Alarico, i Goti che saccheggiarono Roma erano stati arruolati dai Romani. Ed al servizio di Roma ne avevano preparato la rovina e l’umiliazione. Proprio a questo particolare pensavo nei giorni scorsi riflettendo sull’analoga parabola di Salvini e della Lega. Berlusconi si è tenuta cara la schiera dei Goti Leghisti, li ha inclusi in quella sua grottesca categoria di “moderati”.
Ed anche ora che Salvini-Alarico si appresta all’orgia del saccheggio delle libere istituzioni della razionalità e serietà del Governo della Repubblica, sembra che Berlusconi, ritenga necessario per evitare di doversi ritirare a far vita di gentiluomo di campagna ad Arcore o altra confortevole sede, escludere di prendere atto che Salvini gli ha voltato le spalle e che è contro Salvini non meno che contro Grillo e Di Maio che dovrà spendere le sue ultime forze.
Il Governo giallo-verde (perché giallo? A Napoli “faccia jalluta” è un’ingiuria che non viene risparmiata nemmeno a San Gennaro) nasce male, da quel pasticcio obbrobrioso del capovolgimento dei ruoli istituzionali che abbiamo denunziato senza remore. Le caratteristiche e le barbarie emergono, oltre che dalla lettura che si va facendo dello sciagurato “contratto”, da ogni passo, da ogni dichiarazione di quelli che ci troveremo sul groppone con la pretesa di governarci.
E’ facile prevedere che il dibattito parlamentare sarà, a dir poco, penoso.
Il salto in basso della qualità dei parlamentari è rovinoso. Tra quelli che “vogliono lo Stato etico” e quelli che si esibiranno in una sceneggiata “sovranista” (nell’ottocento “sopranisti” si chiamavano i castrati che cantavano con voce di soprano!!), tra forcaioli ispirati dagli estremisti del Partito dei Magistrati ed economisti che hanno “imparato” l’economia compulsando internet, ci sarà da ridere, cioè da piangere. Spero che quanti continuano a militare nelle file di Forza Italia non ci mettano del loro con una stolta “moderazione” ed un ancor più stolto appello ai “moderati”.
E spero che, fantasticando una non rottura con i “Barbari”, il Gruppo di Forza Italia non impedisca a Vittori Sgarbi di intervenire, e di intervenire come lui sa fare, nel dibattito sulla fiducia.
Intanto ho appreso che Marco Taradash sta raccogliendo adesioni ad una sorta di “Associazione di difesa” contro la barbarie.
“Se non oggi quando”. Io avrei voluto rispondergli addirittura “ieri”!!! Ma, sarebbe, magari, apparso uno sciocco modo di quasi defilarmi.
Ci sto e ci dobbiamo stare e ringraziamo Marco dell’iniziativa.
Ed agire. Con forza e ferma speranza. No ai barbari!!!
Mauro Mellini