Grazie all’accordo di collaborazione tra Crossmedia e Palazzo Spinelli
SVELATE LE TECNICHE ARTISTICHE DI MONET
Nell’ambito di “Monet experience and the Impressionists” – il nuovo percorso digitale immersivo di Crossmedia Group in svolgimento fino al 1° maggio 2018 nel complesso monumentale di Santo Stefano al Ponte di a Firenze – è stato siglato un importante accordo di collaborazione tra la stessa Crossmedia e la direzione dell’Istituto per l’arte e il restauro di Palazzo Spinelli di Firenze.
I dettagli dell’intesa e le iniziative che ne scaturiranno sono state presentate questa mattina da Federico Dalgas (Presidente Crossmedia Group), Emanuele Amodei (Presidente dell’Istituto per l’arte e il restauro di Palazzo Spinelli), e da due neodiplomate di Palazzo Spinelli, Maria Victoria Carpani e Carlotta Corduas, che sono anche le curatrici del progetto.
Innanzitutto, le due restauratrici hanno realizzato tre copie dall’originale de I papaveri di Monet con l’obiettivo di rappresentare le varie fasi successive di lavorazione del famoso dipinto: la preparazione della tela, l’inserimento dei vari soggetti e il completamento con i colori. Il tutto con l’obiettivo di spiegare ai visitatori della mostra quali fossero le tecniche e le fasi di lavorazione di un’opera di Monet.
Per dare ancora maggiore impulso all’aspetto didattico dell’iniziativa, i tre quadri da oggi entrano a far parte dell’allestimento della mostra, restando visibili fino alla fine della mostra multimediale, il prossimo 1° maggio; nello stesso lasso di tempo Palazzo Spinelli sarà presente nel Complesso monumentale di Santo Stefano al Ponte con un laboratorio dimostrativo sulle ipotetiche tecniche di restauro di quadri impressionisti. Inoltre per due settimane gli studenti dell’istituto di restauro fiorentino avranno l’accesso alla mostra multimediale al prezzo ridotto di 7 euro.
La seconda iniziativa scaturita dall’importante accordo tra Crossmedia e Palazzo Spinelli sarà il coinvolgimento di Antonio Rava – noto restauratore piemontese – in una lectio magistralis sul restauro dell’arte contemporanea che si terrà sempre presso l’ex-chiesa di Santo Stefano al Ponte, di Firenze, lunedì 23 aprile alle ore 18.00; l’ingresso alla conferenza è aperto a tutti coloro che vorranno partecipare fino ad esaurimento del posti.
Infine durante la conferenza media di questa mattina è stato annunciato il nome del vincitore di “Un racconto, un viaggio”, il contest letterario dedicato alla pittura impressionista lanciato nel luglio del 2017, che metteva in palio un weekend per due persone a Parigi.
Il vincitore è risultato Mattia Rutilensi con il racconto intitolato La colazione è il pasto più importante della giornata. Il suo, e altri 6 racconti che hanno partecipato al contest, saranno pubblicati nel volume che sarà disponibile dal prossimo 23 aprile in occasione della premiazione del vincitore e sarà in vendita presso la sede della mostra, nell’ex-chiesa di Santo Stefano al Ponte di Firenze.
La mostra
Come già avvenuto con le precedenti mostre multimediali dal titolo Incredible Florence, Klimt Experience e Da Vinci Experience, anche Monet Experience and the Impressionists, propone il fascino dell’immersione sensoriale nell’arte. Stavolta sono di scena i capolavori del pittore che più ci ha insegnato a guardare e rappresentare, en plein air, la bellezza della natura descritta nell’irripetibile istante della sua stessa rivelazione.
Come nessun altro, prima o dopo di lui, Monet (1840 – 1926) riesce a cogliere e rendere eterno l’attimo di felice corrispondenza in cui avviene il miracolo della perfetta armonizzazione tra raffigurazione e realtà, tra luce e colore, tra movimento e staticità, tra natura e artista.
La nuova produzione di Crossmedia Group – la cui regia è stata affidata a Fake Factory, con la consulenza alla direzione artistica di Sergio Risaliti – è un percorso virtuale d’immagini e sonorità avvolgenti, che asseconda l’incantesimo emozionale suscitato dalle opere del grande maestro e dei maggiori interpreti dell’Impressionismo. Un viaggio democratico in direzione della totalità dell’arte, fruibile da tutti, da vivere in prima persona per tramite del linguaggio contemporaneo del digitale, che esalta l’originalità di un racconto creativo scandito dal battito pulsante della colonna sonora che si avvale di brani firmati, tra gli altri, da Debussy, Saint-Saëns, Gounod, Fauré, Offenbach e Bizet.
Una selezione e un susseguirsi di quadri digitali privi di tela e cornice, di scene di vita e paesaggi fuori dal tempo, da poter apprezzare senza soluzione di continuità in un contesto esperienziale, sia nella loro totalità che nei minimi dettagli.
Immagini che nascono e si dilatano a 360 gradi sugli schermi giganteschi dell’allestimento e sulle architetture del luogo espositivo, una narrazione lunga 65 minuti che in 20 scene intessute di suggestioni si esplicita anche nella percezione olfattiva dei profumi naturali appositamente creati da Aromantique, nelle installazioni video, touch e multimediali della sezione introduttiva, fino a materializzarsi nell’avventura a tre dimensioni con gli Oculus Vr proposta ai visitatori come integrazione della mostra.