Dopo il caso Cambridge Analytica, il Ceo di Facebook si prepara ad affrontare le domande della Commissione con il supporto di coach per il public speaking e di legali
A poco meno di un mese dallo scandalo di Cambridge Analytica, Mark Zuckerberg si trova a fare i conti davanti ai parlamentari del Congresso negli USA. Niente più timidezza e senso di costrizione di fronte alle domande che gli verranno poste, questo è l’auspicio, o almeno l’effetto che desidera ottenere il gruppo di esperti da lui assunti per prepararlo su cosa dire e come muoversi. “Ed è proprio questo il nodo: saper gestire situazioni inattese senza lasciarsi sopraffare, ma sviluppando doti di adattamento”, spiega Roberto Re, l’Anthony Robbins italiano, pioniere del coaching e fondatore di HRD Training Group, società leader in Italia che dal 1992 si occupa di corsi di formazione a più livelli, aziendale, imprenditoriale e personale.
“Il compito dei coach in questo caso mira ad ‘allenare’ la mente di Mark Zuckerberg e predisporla al cambiamento improvviso di mentalità e credibilità riguardo il suo operato – continua Re – Le difficoltà a cui si cerca di far fronte anche attraverso il coaching e con un impiego più consapevole delle proprie risorse, sono comuni e trasversali, e colpiscono indistintamente tutti: i ventenni come i cinquantenni ‘attivi’. Ogni business man, anche il più apparentemente perfetto e impeccabile, può trovarsi in circostanze come queste ed ecco che un’accurata preparazione mentale, emozionale e comportamentale può essere fondamentale per affrontare le conseguenze nel modo corretto e lucido.”
In un mondo sempre più competitivo e imprevedibile dunque non si può prescindere da un’attività di formazione come quella erogata da coach esperti in questo campo. Non c’è da stupirsi pertanto se uno degli uomini più ricchi e famosi del mondo, il Ceo di Facebook, anche se forzato dagli ultimi eventi che lo hanno visto protagonista, abbia assunto un team di esperti per imparare a gestire al meglio la vicenda, sia attraverso un buon controllo della gestualità che delle emozioni, che per fornire risposte convincenti ai parlamentari.
Una riflessione riguarda infine quella che Roberto Re definisce l’epoca della formazione costante: “Il mercato cambia velocemente e incessantemente: oggi, a differenza di soli vent’anni fa, è impensabile non tenersi costantemente aggiornati. E soprattutto è impensabile pensare che vada sempre tutto bene, come ci siamo programmati. La formazione in questo senso deve essere continua, pena l’espulsione dal mondo dei generatori di reputazioni positive”.