Gen. Errico C. S. M. E.I.: non veritiera la relazione della Commissione Uranio “Non ci vuole una commissione politica ma scientifica per dire che l’uranio fa male, non vi è alcuna conferma scientifica al contrario di quanto sostiene la Commissione Parlamentare d’inchiesta che fa confusione in merito”.
Sono gravissime queste affermazioni se pronunciate dal Capo di Stato maggiore dell’Esercito. Lo avrebbe fatto la mattina del 21 febbraio scorso a tutto il personale del C.do Militare della Capitale in via Slataper a Roma il Generale Danilo Errico.
Il personale, tra cui militari malati già riconosciuti contaminati da uranio sarebbero rimasti basiti di fronte a queste parole che se da una parte denotano una poca conoscenza del lavoro della commissione, dall’altro insinuano un pericoloso dubbio tra il personale che vede demolire da un sottoposto una relazione parlamentare che di fatto è un atto politico sovrapposto al Generale nonostante questo sia Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Che possa esistere una manovra tendente a tranquillizzare il personale ed evitare procedimenti giuridici è chiaro, finanche nella home page del Ministero della Difesa, tra i siti d’interesse sono riportate associazioni che professano il verbo della “inutilità” nell’affrontare in giudizio il Ministero della Difesa.
Che ci sia stata una reazione al limite dell’isterismo da parte dei Generali alla presentazione della relazione, anche questo è un fatto, ma che un alto vertice militare quale il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito possa gettare discredito su un atto parlamentare allora no, questo atteggiamento, in un Paese democratico si chiama EVERSIONE!
Sarà proprio questa tremenda ipotesi di reato contenuta nell’esposto presentato oggi al Commissariato di Sesto F.no (FI) da Domenico Leggiero responsabile dell’Osservatorio Militare che dal 1999 ad oggi ha affrontato il problema. La relazione della IV Commissione Parlamentare d’inchiesta presieduta dall’On. Scanu mette una pietra tombale sulla questione: nesso eziologico confermato tra patologie tumorali ed esposizione ad uranio impoverito e conferma che i vertici militari sapevano e non hanno fatto nulla affinché non si ammalassero oltre 7000 militari di cui 354 deceduti.
Brutta pagina per il Ministero della Difesa che con l’atteggiamento di pochi mette a rischio la preparazione, la responsabilità ma sopratutto la fedeltà alle Istituzioni della maggioranza del personale.
Mi auguro – conclude Domenico Leggiero – che intervenga immediatamente, oltre agli Organi Competenti ai quali ho affidato la denuncia, anche il Capo dello Stato a salvaguardia e tutela di una credibilità istituzionale che non potrà mai essere messa in discussione da un qualsiasi generale sopratutto se a capo di un’intera Forza Armata.