I mercati dei capitali europei saranno più efficienti e sottoposti a una vigilanza più efficace grazie a una riorganizzazione delle norme per le imprese di investimento.
La Commissione europea propone oggi una duplice riforma che semplifica la vita delle piccole imprese di investimento e, nel contempo, assoggetta le più grandi, a rilevanza sistemica, allo stesso regime delle banche europee. Le imprese di investimento e i servizi che offrono sono di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell’Unione dei mercati dei capitali. I mercati dei capitali dell’UE si appoggiano non solo alle banche, ma anche a diverse migliaia di piccole e grandi imprese di investimento che offrono consulenza ai clienti in materia di investimenti, aiutano le imprese a reperire fondi sui mercati dei capitali, gestiscono attività e provvedono alla liquidità del mercato, agevolando così gli investimenti in tutta l’Unione. L’UE ha bisogno di mercati dei capitali più forti al fine di promuovere gli investimenti, sbloccare nuove fonti di finanziamento per le imprese, offrire migliori opportunità alle famiglie e rafforzare l’Unione economica e monetaria.
Con la proposta odierna la maggior parte delle imprese di investimento dell’UE non sarebbe più soggetta a norme originariamente concepite per le banche, con una riduzione del carico amministrativo, uno stimolo alla concorrenza e un aumento dei flussi di investimento, tutte priorità dell’Unione dei mercati dei capitali, senza che ciò comprometta la stabilità finanziaria. Al tempo stesso, le imprese di investimento più grandi e a maggior rilevanza sistemica sarebbero regolamentate come le banche e sottoposte alla medesima vigilanza.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “Le nostre norme devono essere proporzionate e sensibili al rischio. Le piccole imprese di investimento trarranno vantaggi da requisiti più semplici che sono più conformi al loro profilo di rischio. Nel contempo, le grandi imprese che presentano rischi analoghi a quelli delle banche dovrebbero essere regolamentate come le banche e sottoposte alla medesima vigilanza. Questa riforma aiuterà tutte le imprese di investimento a veicolare il risparmio dai consumatori e dagli investitori alle imprese. Le nuove regole sosterranno il buon funzionamento dei mercati dei capitali, garantendo al tempo stesso la stabilità finanziaria.”
Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è ridurre i costi connessi all’osservanza delle norme dell’UE. La proposta di oggi di semplificare e razionalizzare le norme prudenziali per le imprese di investimento si colloca nell’ambito di tale sforzo. La nostra normativa deve sostenere la funzione cardine di queste imprese di incanalare i flussi di investimenti nei mercati di capitali, assicurando un’adeguata copertura dei rischi della loro attività. Una maggiore concorrenza e una protezione degli investitori più solida sono due facce della stessa medaglia, a sostegno della fiducia nel mercato e della crescita.”
Elementi principali della proposta
Le imprese di investimento svolgono un ruolo importante nell’agevolare i flussi di risparmio e di investimento in tutta l’UE e prestano agli investitori un’ampia gamma di servizi finalizzati all’accesso ai mercati dei titoli e dei derivati sotto forma di consulenza in materia di investimenti, gestione del portafoglio, esecuzione di ordini per i clienti, negoziazione di strumenti finanziari e aiuto alle imprese nella raccolta di fondi sui mercati dei capitali.
La proposta comprende:
- nuove norme prudenziali più semplici per la maggior parte delle imprese di investimento prive di rilevanza sistemica, senza compromettere la stabilità finanziaria e
- norme modificate per garantire che le grandi imprese di investimento a rilevanza sistemica che svolgono attività analoghe a quelle delle banche e comportano rischi simili agli enti creditizi siano regolamentate come le banche e sottoposte alla medesima vigilanza. Di conseguenza, la Banca centrale europea, nelle sue funzioni di vigilanza (il meccanismo di vigilanza unico), eserciterebbe la vigilanza di tali imprese di investimento di rilevanza sistemica nell’Unione bancaria, a garanzia di condizioni di parità tra i grandi enti finanziari a rilevanza sistemica.
Le nuove norme suddividono le imprese di investimento prive di rilevanza sistemica in due gruppi. I requisiti patrimoniali per le imprese di investimento più piccole e con meno rischi saranno semplificati. Le norme saranno sufficientemente complete e solide da rispecchiare i rischi delle imprese di investimento, ma abbastanza flessibili da ricomprendere i diversi modelli imprenditoriali e garantire che le imprese possano operare in modo sostenibile sotto il profilo commerciale. Tali imprese non sarebbero soggette a obblighi supplementari in materia di governo societario o remunerazione. Per le grandi imprese, le disposizioni introducono un nuovo modo di misurare i rischi basato sui loro modelli imprenditoriali. Per le imprese che negoziano strumenti finanziari, tali disposizioni saranno associate a una versione semplificata di quelle esistenti.
La proposta definisce inoltre come enti creditizi le imprese di investimento a rilevanza sistemica che effettuino talune attività di natura bancaria (vale a dire la sottoscrizione e la negoziazione per conto proprio) e abbiano attività superiori ai 30 miliardi di EUR. Queste imprese a rilevanza sistemica saranno in tutto soggette allo stesso trattamento delle banche. Come annunciato nella revisione da parte della Commissione delle autorità europee di vigilanza, un’evoluzione in questo senso significa sottoporre le operazioni svolte dalle imprese di investimento negli Stati membri partecipanti all’Unione bancaria alla vigilanza diretta esercitata dalla Banca centrale europea (BCE) nell’ambito del meccanismo di vigilanza unico.
Contesto
Nell’ambito dei lavori volti a rafforzare i mercati dei capitali, la Commissione ha annunciato nella suarevisione intermedia del piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali che avrebbe proposto una disciplina prudenziale e di vigilanza più efficace per le imprese di investimento.
Vi sono diverse migliaia di imprese di investimento in tutti gli Stati membri dello Spazio economico europeo (SEE). La maggior parte di queste imprese è costituita da piccole e medie imprese che si concentrano sull’offerta di consulenza in materia di investimenti, sulla ricezione, trasmissione ed esecuzione di ordini e sulla gestione dei portafogli. Contrariamente agli enti creditizi le imprese di investimento non accettano depositi né erogano prestiti, il che significa che sono molto meno esposte al rischio di credito e al rischio che i depositanti decidano di ritirare i loro soldi con un preavviso breve.
La revisione di oggi, che rientra nel programma REFIT della Commissione ed è in linea con il mandato previsto dal regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR), intende garantire che i requisiti cui sono soggette le imprese di investimento in termini di capitale, liquidità e altri aspetti prudenziali fondamentali siano fissati in modo appropriato. I requisiti del CRR sono prevalentemente incentrati sulle banche e non sono perfettamente adattabili a tutte le imprese di investimento.
La revisione si basa sulla consulenza dell’ABE del settembre 2017 ed è stata anche annunciata nellacomunicazione di ottobre 2017 sul completamento dell’Unione bancaria.