“Schiaffo della Corte costituzionale all’ARS. Bocciate altre norme di condono edilizio. Chiediamo al nuovo presidente della regione e al prossimo Assessore al Territorio verifica su quante sanatorie sono state rilasciate dal 2016”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia.
Con una sentenza delle Corte Costituzionale, depositata ieri, viene dichiarata, su ricorso a suo tempo presentato dal Consiglio dei Ministri, l’illegittimità costituzionale di parte della LR 16/2016 di recepimento in Sicilia del Testo Unico dell’edilizia.
L’illegittimità riguarda le norme che consentivano la sanatoria degli abusi edilizi senza il vincolo della doppia conformità, il silenzio assenso su dette sanatorie, la possibilità di realizzare interventi in zone sismiche senza la preventiva autorizzazione scritta del Genio Civile ed esonerando dall’autorizzazione scritta anche i non meglio definiti interventi minori, la realizzazione di impianti ad energia rinnovabile senza alcun titolo abilitativo e senza verifica dell’impatto ambientale.
Inoltre, la Corte Costituzionale, intervenendo sull’art.11 della legge regionale, ha ribadito l’obbligo della preventiva Valutazione di Incidenza per qualunque intervento, anche quelli sottoposti a semplice SCIA, da realizzare nei Siti Natura 2000 ( SIC, ZPS, ZSC).
“E’ una sentenza durissima e simbolica – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – anche per i temi su cui interviene, come abusivismo edilizio, condono, tutela ambientale e paesaggistica, anche perché resa all’indomani dell’elezione della nuova Assemblea. Chiediamo, quindi, al neo Presidente della Regione di dare disposizioni agli Uffici regionali competenti di accertare quante sanatorie hanno rilasciato dal 2016 ad oggi i Comuni in applicazione di tali norme regionali incostituzionali e di chiederne la revoca/annullamento”.