“Faccio il tifo per tutti quelli che chiedono e si attivano per ottenere maggiore autonomia. Rilevo che Stefano Bonaccini si è mosso dopo che io e Zaia abbiamo indetto referendum, quindi in qualche modo lo abbiamo stimolato.”
Lo ha dichiarato Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia ai microfoni di Luca Telese e Oscar Giannino nel corso della trasmissione 24Mattino su Radio 24. Sempre su Bonaccini ha, poi, continuato così: “Canta vittoria perché dice che ha già fatto quello che noi faremo solo dopo il referendum, ma a leggere il comunicato di Palazzo Chigi non pare proprio così.”
Proprio sull’accordo tra Palazzo Chigi e Bonaccini conclude dicendo: “Il giorno dopo aver fatto questo “accordo” a Palazzo Chigi, il governo cosa fa? Taglia all’Emilia Romagna 230 milioni e alla Lombardia 450 milioni. Non mi pare che sia proprio un bel risultato.”
Con il metodo lombardo in tutte le regioni risparmio di 23 miliardi
“Ogni lombardo, non ogni contribuente, ma ogni cittadino compresi i neonati, ogni anno lascia a Roma 5400 euro pro capite per le spese delle altre regioni. Io chiedo che una quota rilevante di questi 5400 euro pro capite torni nella Regione dove sono prodotti.” Lo chiede Roberto Maroni. “Se tutte le regioni adottassero il metodo lombardo per la spesa pubblica” ha poi aggiunto richiamando alcuni studi della Confcommercio, “lo Stato risparmierebbe 23 miliardi, una manovra intera. Si chiamano costi standard, questo è l’obiettivo che vogliamo perseguire.”
Per i veneti è l’ora del riscatto
“La gestione di questo paese è stata una gestione centralista e assistenzialista che ha devastato i conti pubblici. E quindi fanno paura i veneti che vanno al voto. Sa perché? Perché quei mezzadri veneti che per Roma hanno l’anello al naso, non ci stanno più con l’anello al naso. È l’ora del riscatto dei veneti”. A dirlo è Luca Zaia, governatore della regione Veneto, intervistato a 24Mattino su Radio 24 da Luca Telese e Oscar Giannino sul referendum di domenica 22 ottobre. Ha poi aggiunto: “È l’ora di dimostrare che noi siamo rispettosi della Costituzione. Ma bisogna dare più Stato per chi vuole più Stato, come la Sicilia che non riesce a incassare 52 miliardi di tasse ed è evidente che ha bisogno di più Stato perché l’autonomia la gestisce male, e meno Stato dove ci vuole meno Stato”.
Scriveremo una pagina di storia
“Tutti si dimenticano che noi andiamo al voto con una sentenza della Corte che dice che il referendum va fatto prima della trattativa, ci dice che è giusto sentire il popolo e che, nella trattativa, bisogna tenere conto del referendum. La Corte Costituzionale alla fine dice che le riforme non si fanno più dall’alto in questo paese, e allora cerchiamo di farle dal basso. Il popolo fa paura, ma il nostro è un popolo pacifico che andrà al voto, questa è una pagina di storia bianca che deve essere scritta dai veneti”. Ha detto Luca Zaia, governatore della regione Veneto, Ha poi aggiunto: “Io faccio il mio dovere, rispettando le indicazioni avute dalla mia gente. Nel mio programma di governo nel 2010 e nel 2015 c’era l’autonomia. Siamo rispettosi della Costituzione, non ci devono essere altri contenuti se non quello dell’applicazione dei 4 articoli della Costituzione che prevedono 23 materie, più il federalismo fiscale”. Alla domanda sulla questione catalana, il governatore ha risposto “i manganelli devono essere assolutamente criticati e condannati. Rajoy non ha avuto il coraggio di Londra di fronte al referendum scozzese nel 2014: Londra lo ha accettato, ha fatto la campagna per il no e l’ha vinta. Rajoy abbiamo visto come la sta gestendo questa partita”