La vicenda di Weinstein-Argento mi ha fatto capire un bel po’ di cose, su quello che le persone pensano del rapporto uomo-donna e di cosa sia la violenza carnale. Ho letto (e a volte commentato) pareri di persone che reputo intelligenti molto differenti tra loro.
Stranamente mi sono riconosciuto nell’analisi un po’ irriverente della Lucarelli, che tutto le si può dire fuorché non abbia una testa pensante, e la usa in maniera indipendente.
Da parte mia, riassumo quello che ho detto, pensato, letto e litigato:
– Tutti siamo d’accordo nel considerare la violenza sessuale, la prevaricazione, il ricatto morale e fisico, l’esercizio del potere maschile nei confronti delle donne come un atto vile, illegale, violento e da punire sempre, possibilmente con grande severità.
– Lo stupro, la coercizione, il ricatto sessuale, non hanno la data di scadenza come la mozzarella. Una donna può esercitare il diritto di denunciare anche anni dopo. Ricordo a tal proposito il caso di Franca Rame, che confessò di aver subito uno stupro terribile solo anni dopo.
– Non tutti gli stupri sono uguali, così non sono uguali gli omicidi, i furti, le rapine, qualsiasi reato. Distinguere non è solo una questione legale, ma anche sociale. Se si impedisce la discussione si impedisce la democrazia, questo è quello che penso io.
– In particolare, nell’ansia di non dare spazio a malintesi, molte persone (soprattutto uomini ma non solo) si sono arroccati nel “senza se e senza ma”, sul quale concordo solo nella parte che riguarda lo stupratore: chiunque commetta un reato di questo tipo, va condannato, sempre, senza distinguo, senza attenuanti, senza nessun tipo di moderazione
– Premesso tutto ciò, è necessario capire bene i contesti in cui la violenza sessuale si svolge. E’ possibile mettere sullo stesso piano, la violenza sessuale che ogni anno viene commessa ai danni di oltre 600 minori solo in Italia, quella commessa da sacerdoti che approfittano della fiducia delle loro pecorelle, quella perpretata da mariti violenti e ignoranti ai danni di donne indifese e senza cultura alla scelta di una giovane donna famosa di sottostare alle avance sessuali (note) di un produttore per fare un filmetto in più?
Secondo me no. Condannare è giusto, distinguere opportuno.
Rodocarda