Una cosa mi è chiara: Harvey Weinstein merita l’esclusione dagli Oscar, la messa alla gogna, la caduta vertiginosa dopo tanto successo. In più mi auguro che questa storiaccia serva infine da esempio per quegli uomini che approfittano del loro potere per poter possedere, anche solo per una sera, donne che non li avrebbero mai considerati in altre situazioni, donne che non avrebbero mai incontrato stando dietro la scrivania di un banale ufficio.
Ma provo anche un profondo malessere quando leggo che Jane Fonda sapeva ma non ha detto nulla e se ne pente, che l’attrice Marlène Jobert ha taciuto lo stalking di Weinstein nei confronti della figlia Eva Green che all’epoca le ha chiesto di tacere per non portare pregiudizio alla sua carriera. E via dicendo.
Provo un profondo malessere per la società intera. Anche nei confronti delle donne. Come non parlare prima per evitare che altre subissero la stessa cosa? Per cosa, per un ruolo in un film? Perché non mettere in guardia? Per non pregiudicare un eventuale una carriera da star?
Hollywood è scossa dallo scandalo ma che dire raffrontando i vari Weinstein , e ne abbiamo anche in Italia, vedi i casi Ruby, ad i capetti di piccole società che fanno mobbing a donne che se perdessero il lavoro non saprebbero come portare avanti la famiglia?
Sveglia donne! Ma non vent’anni dopo. Denunciate subito, rifiutate un lavoro da chi vi ha umiliate, fatelo perché non succeda di nuovo o certi uomini continueranno a sentirsi onnipotenti.
Ed a quella piccola percentuale di donne, spero piccola, che approfittano delle proprie forme per far carriera, dico solo “vergogna”.
Luisa Pace