Renato Brunetta, intervistato da Luca Telese nel programma 24 Mattino, su Radio 24 ha parlato della notizia dell’incontro che ha propiziato e reso evidente l’accordo tra Minniti e Monsignor Ravasi. “Mah, intanto non so se sia vero o non vero ma la cosa mi tocca relativamente, io penso che l’Italia sia uno Stato sovrano e che non ha bisogno di fare accordi né espliciti né impliciti con uno stato straniero, ci basta il Concordato, basta e avanza il Concordato e i Patti Lateranensi. Detto questo, facciano pure, lo dico in maniera un po’ provocatoria, perché se il governo forzerà sullo Ius soli ci sarà una grande battaglia democratico-parlamentare e nel paese e la sinistra e il Pd…”
Telese ha chiesto se questo volesse dire fare ostruzionismo. “Tutto quello che si può fare secondo le regole democratiche- ha proseguito Renato Brunetta a 24Mattino su Radio 24- Tutto quello che si può fare e che ci ha insegnato la sinistra a fare in Parlamento democraticamente, secondo i regolamenti. Punto primo. Se ci sarà questo, il paese sarà informato di quello che sta succedendo e siccome tutto questo avverrà, di fatto, in campagna elettorale sarà un buon viatico per la campagna elettorale. Semmai la legge con grandi, grandi forzature fosse approvata, sarà approvata, immediatamente procederemo alla raccolta di firme per il referendum abrogativo durante la campagna elettorale. Ecco, credo che questo comportamento democratico, serio, di trasparenza, di comunicazione nei confronti del Paese in campagna elettorale spingerà la gente a chiedersi dove stare, se da una parte o dall’altra”.
Non far parlare Bossi è stato atto di debolezza
“Mah, intanto per me c’è amarezza per quello che è successo ieri a Pontida nei confronti di Umberto Bossi. Comunque si possa giudicare la storia di Bossi, è certamente un fondatore, è certamente un simbolo, Pontida è Bossi, come ha detto Maroni, e non far parlare Bossi a Pontida e, di fatto, considerarlo un corpo estraneo, mi sembra un atto di debolezza e di fragilità”. Così Renato Brunetta, intervistato da Luca Telese nel programma 24Mattino su Radio 24 in merito all’episodio di Pontida. Brunetta ha poi risposto, su Radio 24 alla domanda se fosse disposto a dare asilo a Bossi: “Vede, non dipende da me. Benissimo, allora io le sto dicendo: amarezza per il comportamento tenuto da Salvini nei confronti di Bossi. Io son d’accordo con Maroni, deciderà Bossi cosa vorrà fare del suo futuro e della sua vita. Per quanto ci riguarda, braccia aperte nei confronti di tutte quelle componenti del centro destra che vogliono trovare in Forza Italia un punto di approdo. E questo è un concetto un po’ più largo rispetto a Bossi, perché vuol dire che Forza Italia è un partito, un movimento, un modo anche di vivere la politica aperto, accogliente, senza discriminazioni. Abbiamo sempre detto: ‘Noi siamo un partito monarchico e anarchico’. Bene! In un partito monarchico e anarchico non ci sono espulsioni, ma tanta accoglienza”.