Che in fondo Trump sia spiritoso? Perché concedere la grazia a Joe Arpaio è un atto carino e pieno di umanità. Lo sceriffo più cattivo d’America Joseph Michael Arpaio che ha gestito la propria carriera in modo fantasioso potrebbe salvare Trump dalle fughe di collaboratori ed assumere tutte le cariche. Ah, no! La regia segnala che neanche Trump riesce a graziarlo per via delle proteste anche nel campo dei Repubblicani.
Che poi il cattivissimo sceriffo che ha regnato sull’Arizona non è in prigione, ha solo una lunga lista di accuse in corso, non ultima quella di razzismo contro gli ispanici che proprio non gli piacciono.
Per la storia, Arpaio ne ha fatte di tutti i colori ai detenuti dell’Arizona. Li ha vestiti a rigoni orizzontali peggio dei Dalton di Lucky Luke, li ha fatti lavorare lungo le strade, incatenati alla caviglia e deve aver abbracciato il principio di parità uomo-donna visto che ha fatto lo stesso con le detenute.
Stanco di veder sparire le mutande dalle prigioni, rivendute a collezionisti forse anche un po’ feticisti, le ha fatte dipingere di rosa. Beh! Quando si dice fantasioso… Fra le sue idee grandiose, visto che i detenuti del carcere di Phoenix prendevano in giro quelli sotto che bollivano sotto le tende mentre fuori c’erano 50 gradi, gli spense l’aria condizionata, dopo le proteste la riaccese ma di notte. Per chi non lo sapesse lo sbalzo termico in Arizona non rende necessaria l’aria condizionata al buio.
Con i suoi 85 anni Joe non sembra demordere, del resto ha fatto campagna per Trump.
Per chi ce l’ha con gli americani a prescindere, il cattivissimo è sì nato in Massachusetts ma da genitori italiani ed ha pure fatto parte del servizio militare in Francia. Chissà, forse la fantasia gli viene proprio dalle italiche origini?
L.P.