La Francia ha tutto ciò che serve all’India. Questo è quanto riferiscono i media ed i politici gaudenti per la visita del Primo Ministro indiano Narendra Modi al neo Presidente francese Emmanuel Macron.
Exit degli USA dall’accordo di Parigi sul clima a causa di Trump, tappeto rosso all’India che conferma i propri impegni sul clima e si impegna anche ad “andare oltre” come ha dichiarato Narendra Modi. Meno male, visto che l’India è il terzo inquinatore mondiale.
Recuperare l’accordo di Parigi di cui Fabius fu, a ragione, così fiero da commuoversi, è una delle priorità di Macron. Ma è anche vero che alla Francia brillano gli occhi al pensiero di tutto ciò che è in grado di esportare all’India.
Mentre tutti si congratulano reciprocamente di questo incontro bilaterale, potremmo suggerire ai due leader che, oltre all’impegno ecologico, l’India potrebbe fare anche uno sforzo nei confronti dei diritti umani. Tra atti di violenza poliziesca impunita, stupri, mancata protezione delle minoranze, traffico di esseri umani, discriminazione delle donne, abusi nei confronti dei bambini, matrimoni forzati e lavoro minorile…* l’India non primeggia per la sua “umanità” e sembra proteggere meglio le sue celebri mucche che le vite di donne e bambini.
Mentre ripulisce l’inquinamento prodotto potrebbe dare anche una spolverata ai diritti umani.
Solo allora la Francia potrà vantarsi di vendere i Rafale all’India o di essere pronta ad aiutarla a ripristinare i trasporti ed altre infrastrutture. La Francia ma anche altri paesi che sempre più fanno astrazione dell’Uomo pur di riempire le casse.
La Francia è stata l’ultima tappa della tournée di Narendra Modi già passato per Germania, Spagna e Russia.
Potremo gioire quando ecologia e diritti umani avranno lo stesso valore.
Luisa Pace
*Fonti: HRW, Amnesty International