Ci sono dei momenti in cui bisogna assolutamente resistere alla tentazione della demagogia. Che poi sarebbe un bel contrappasso per dei demagoghi essere presi a randellate demagogiche, ma siccome noialtri ci consideriamo dei democratici doc, eviteremo.
E quindi lasciamo stare la barca di Grillo, il fuoristrada di Grillo, i soldi che fa il blog di Grillo, gli stipendi che i parlamentari grillini si mettono in tasca facendo finta di ridare un sacco di soldi allo Stato. Parliamo di ispirazione, di intimismo, di religiosità. Anche nell’idolatria ci sono le mode, non so se siete abbastanza grandi da averlo visto nel corso della vostra vita.
Prima che io nascessi il mito era Baffone, i cui cosacchi si sarebbero dovuti abbeverare alla Fontana di Piazza San Pietro, magari scansando i turisti che si buttano nudi in tutte le fontane romane. Poi arrivo il Che, con quella bella foto da figo mistico, che sta bene in tutti i manifesti, a destra come a sinistra. Ad un certo punto la politica fu sostituita dalla musica e dalla moda, i Beatles, il rock, Carnaby Street, gli stilisti italiani. Ultimamente l’ispirazione di tutti è diventato San Francesco. Il Papa ha deciso di chiamarsi così, tra Assisi e Perugia si tengono innumerevoli manifestazioni in ricordo del Sant’uomo, tutti i politici dichiarano di ispirarsi alla sua figura e mo’ ce mancavano i pentastelluti, con il santone in persona che dichiara “I veri francescani siamo noi!”
Che uno quando pensa a San Francesco pensa ad un umile fraticello senza una lira che parla con i passerotti e lauda qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Già così voi capite che un anziano comico in pensione che manda affanculo qualsiasi cosa si muove non sembrerebbe compatibile con la ieratica figura del protettore d’Italia. E invece sì. Stavolta vi sbagliate. E’ vero, i veri francescani sono proprio i grillini. Trovo giusto, corretto, assolutamente aderente alla realtà ispirarsi a uno che era pieno di soldi, che ha fatto per un sacco di anni la bella vita a spese del padre, militare schieratissimo, vegetariano manco pe’ niente che agli animali parlava ma se li magnava pure, che addirittura si arruolò per le crociate, per menare fendenti agli infedeli, che ad un certo punto decise di cambiare vita e fare il leader spirituale.
Perfetta icona di un movimento violento a parole, contraddittorio nei fatti, che predica bene e razzola malissimo, incapace di combinare alcunché, governato da uno che si è stufato di nani e ballerine e si diverte di più a fare il deus ex machina (ndr dico così solo perché so’ strutto, se no lo chiamerei dittatore) di un movimento di credenti acritici. Francesco è perfetto, per i grillini. Che poi, a dilla tutta, se chiamava Giovanni.