I francesi sono riusciti a bloccare il Fronte Nazionale! Possiamo tirare un sospiro di sollievo. Macron è stato è stato eletto con il 64,9% et Marine Le Pen 34,1 secondo i dati provvisori. Manca Parigi.
Ma che non si gridi vittoria! Scampato il pericolo FN ma ricordiamoci bene che l’onda Marine è arrivata al secondo turno.
Il gong della fine di questa corsa alla presidenziale segna anche l’inizio della campagna per le amministrative di fine maggio ed i discorsi populisti continueranno. L’Europa ha guardato l’Italia con la lente d’ingrandimento e non solo l’Europa. La Francia ha tenuto tutti con il fiato sospeso mettendo in discussione i partiti tradizionali che sono stati centrifugati fuori dalla battaglia. Per l’aneddoto, essendo proprio questi partiti che solitamente forniscono gli scrutatori, diverse città hanno avuto problemi per trovare il personale necessario.
Un dato nuovo per i francesi: un calo di due punti della partecipazione al secondo turno delle elezioni. Solitamente è il contrario ma gli incerti erano tanti e tanti sono andati a votare “contro” e non “per”.
Ora vediamo come potrà cavarsela Macron senza una maggioranza parlamentare in piena crisi economica, di estrema disoccupazione, di terrorismo, di euroscetticismo. I francesi non dimenticano che Macron è anche l’uomo del “49.3” ossia del passaggio in forza della legge sul lavoro quando era Ministro assieme a Manuel Valls. Il “49.3” non è come il voto di fiducia italiano ma l’imposizione di una legge in mancanza di una maggioranza o di una fiducia. Se il governo Macron continuerà su questo tono ci aspetta un lungo periodo di scioperi e di scontri.
Diamo comunque ad Emmanuel Macron il beneficio del dubbio poiché comunque ha fatto da contrappeso all’estrema destra. Forse riuscirà a conquistare anche le classi medio-basse.
Il paese ha bisogno di essere risollevato e calmato. Ne va anche del futuro di quest’Europa che vacilla e che non è certo quella voluta dai padri fondatori. De Gasperi, Schumann, Adenauer volevano un’Europa che facesse stare meglio tutti ma a Bruxelles sembrano aver perso da tempo i valori storici.
Ed ora vediamo come voteranno nelle regioni francesi.
Luisa Pace