È online sulla piattaforma di Proversi.it il dibattito su un argomento di grande attualità oggi nel mondo dello sport, ovvero la realizzazione del nuovo stadio della AS Roma. Lo Stadio della Roma è un progetto promosso dall’imprenditore italo-americano James Pallotta, presidente della società giallorossa.
Il progetto prevedeva uno stadio da 52.500 posti, oltre a un distretto di negozi e ristoranti al suo esterno, un parco pubblico e tre grattacieli. Erano previste ulteriori opere pubbliche: tra queste la realizzazione del ponte pedonale e il prolungamento della metropolitana B.
Durante tale iter, in particolare con l’insediamento della Giunta Raggi, sono emersi dei contrasti col promotore in merito al contenuto del progetto, contestato da più fronti, in relazione alla zona scelta, alla compatibilità urbanistica delle opere, alla sussistenza di un interesse pubblico con riferimento ad alcune ulteriori proposte.
A favore dell’opera si sono espressi, oltre agli ideatori e ai dirigenti della AS Roma, Virginia Raggi e il suo staff, inizialmente contrari ma che sono riusciti a mediare per raggiungere un compromesso, oltre ai politici del PD della precedente amministrazione.
Tra i maggiori oppositori, invece, troviamo l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, l’urbanista Vezio De Lucia e l’ex segretario generale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Paolo Berdini, che accusano la Giunta M5s di aver raggiunto accordi con il privato di puro interesse, dopo un’iniziale opposizione all’opera.
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A Virginia Raggi occorre dire che “UnoStadioFattoBene” interessa solo a fan e tifosi per tacitare chi usò il tottiano “FamoStoStadio”. Se un biscotto può esser fatto BENE, un “biscotto” (nel senso di accordo tacito tra due squadre) anche se fatto bene sarebbe DISDICEVOLE. E l’accordo tra Raggi (Sindaco di Roma-città) e Baldissoni (dg di roma-calcio) del 24 febbraio pare solo una “combine” atta ad eclissare la “bocciatura” dello stadio di Dan Meis con annesse tre torri di Daniel Libeskind, evidenziata nella Determina della Conferenza dei Servizi che (solo il 5 Aprile 2017) enuclea i molteplici motivi ostativi a realizzare l’impianto proposto da Eurnova srl. Sebbene, fin dal 22 dicembre 2014, il Sindaco Marino ne avesse deliberato il “pubblico interesse” ai sensi della Legge 147/2013. L’accordo Raggi-Baldissoni comporta un taglio di cubature e d’opere pubbliche forse anche ben fatto, ma ciò non vuol dire che ci sia ancora un vero interessamento “pubblico” a far sto stadio a Tor di Valle.
All’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, invece, occorre dire che serve sapere se (e quando) Eurnova srl ha presentato la nuova “proposta” di stadio per la roma-calcio; giacché, la Legge prescrive che “il COMUNE, previa conferenza di servizi preliminare convocata su istanza dell’interessato in ordine allo studio di fattibilità, ove ne valuti positivamente la rispondenza, dichiara, entro il termine di novanta giorni dalla presentazione dello studio medesimo, il pubblico interesse della proposta, motivando l’eventuale mancato rispetto delle priorità di cui al comma 305 ed …”. E se la nuova “proposta” comporta una variante urbanistica al Piano Regolatore, l’interesse PUBBLICO deve essere rilevante, cioè deve consistere in un interesse maggiore rispetto a quello conseguibile con strumenti ordinari. In caso contrario potrebbe esserci un’illegittimità del provvedimento di pianificazione territoriale per eccesso di potere e sviamento della funzione.
Si allo stadio senza se e senza ma