Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera a Elisa Camellini – Segreteria Filcams Cgil Nazionale
Cara Elisa,
nella recente comunicazione ai lavoratori scrivi quanto segue: “In merito alla necessità di rispondere all’emergenza venutasi a determinare nei lotti ove sussiste per vari motivi la revoca della convenzione Consip Scuole, il Sottosegretario ha confermato che il dispositivo legislativo, dallo stesso annunciato, verrà portato all’esame del prossimo Consiglio dei Ministri”.
Cara Elisa, i “vari motivi” delle revoche li conosci bene. Ancora una volta si scaricano le difficoltà gestionali di un appalto che fa acqua da tutte le parti sulla pelle dei lavoratori che percepiranno stipendi ridotti dell’ 80%. Per non parlare poi di alcune aziende che in occasione della FIS si lanciano in calcoli improbabili di percentuali di ore da attribuire ai singoli lavoratori pretendendo anche che gli stessi nonostante una riduzione del servizio debbano poi garantire gli stessi parametri produttivi di quando operavano ad orario pieno nelle scuole provocando in questo modo disservizi e pulizia di basso profilo nelle scuole.
Ed ancora: In riferimento alla continuità occupazionale le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato che le aziende coinvolte stanno avviando le procedure di licenziamento collettivo. Rispetto a tale condizione è stata rappresentata al Miur la necessità di tener conto che sia la lex speciali di gara, sia il CCNL del settore pulizie e servizi Integrati/multiservizi, (…)
Cara Elisa. A questo proposito ritengo che il ricorso agli ammortizzatori sociali non garantisce livelli retributivi ai lavoratori ed è solo un’ulteriore spreco di denaro pubblico, in quanto garantiscono solo guadagni alle aziende. Per quanto ci riguarda la concessione di questo ennesimo ammortizzatore sociale problematico e poco convincente è solo il tentativo di chiudere un’ennesima falla apertasi nel sistema “scuole belle” che evidenzia ancora una volta il palese fallimento dell’esternalizzazioni dei servizi nelle scuole.
Ed ancora: “Proprio rispetto al tema delle attività di decoro il Miur ha altresì comunicato di aver predisposto un’ulteriore nota da inviare alle scuole che tengono bloccate le risorse al fine di sollecitare l’acquisto, inserendo l’indicazione che se entro un certo lasso di tempo i dirigenti scolastici non dovessero sottoscrivere i contratti attuativi, né procedere in termini effettivi alla rinuncia, varrà la regola del silenzio assenso e conseguentemente le risorse non spese verranno dedicate ad altri Istituti.Per quanto riguarda il futuro, il Sottosegretario ha confermato che quotidianamente sono in contatto con la Presidenza del Consiglio per definire l’incontro entro i termini stabiliti nell’accordo del 04.11.2016”.
Cara Elisa. Noi riteniamo che i lavoratori non devono pagare e subire più questo sistema di precarietà messo in piedi con gli accordi governativi e i vari accordi di gestione annessi e connessi. La USB, quindi, non condividendo quanto deciso nell’accordo del 4 novembre continuerà A CHIEDERE GIUSTIZIA di questi 25 anni di “sfruttamento fisico”, di “degrado delle regole”, di “mortificazione economica” dei lavoratori che sono stati ”scaricati” da un’azienda all’ altra “defraudati” giorno per giorno di ogni diritto, costretti a subire flessibilità selvagge, aumenti dei carichi di lavoro, pagamenti non corretti e non corrisposti, decurtazione arbitraria di ferie e permessi, accredito di banche ore, migrazioni da una scuola all’altra a proprie spese, licenziamenti per motivi di salute, scarsa sicurezza sul lavoro, carenza nelle forniture e molto altro ancora.
Se ritieni che tutto ciò non bastasse incontriamoci, porterò con mè una montagna di buste paghe dove si evidenziano “trazianti” e mortificanti stipendi da 25,00 euro.
Un cordiale saluto
Aldo Mucci