A proposito di quanto è oggetto dell’altro articolo oggi pubblicato: Non sarebbe ora di porre la questione della eliminazione delle leggi “dell’emergenza” di cui è stato infarcito il nostro Codice Penale, con ricorso, appunto, a fattispecie di reato vaghe e “aperte”. Aperte, quindi, all’abuso ed al ricorso a prove indiziarie, al pregiudizio, leggi “ad personas”, con le quali si è fatto d’ogni erba un fascio, eliminando un’intera classe dirigente, colpendo con preferenza i più efficienti e, magari, più onesti o meno disonesti?
Basterebbe che un centinaio di uomini di buona volontà e di intelligenza, capacità e cultura un po’ superiore alla media, si mettessero all’opera perché il problema, che oggi è pressoché inimmaginabile, venisse alla ribalta. Così si fa politica: che si distingue dalla politichetta. I risultati più rilevanti sono quelli per i quali occorre molto tempo.
Una proposta. Voglio parlarne con l’amico e collega Patrizio Rovelli, ottimo avvocato e giurista, con una notevole esperienza di insegnamento universitario, che sta adoperandosi per l’Osservatorio per la Giustizia: istituire una borsa di studio o un concorso per laureandi in Giurisprudenza e Scienze Politiche, per una tesi di laurea che abbia questo oggetto: “La legislazione novellistica penale ed il ricorso a nuove figure di reato con l’abbandono o la lesione del principio di legalità (art. 25 comma 21 Costit.) attraverso la formulazione di fattispecie solo apparentemente descrittive e delimitatrici della condotta punibile”.
Certo, è poco, ma se non si comincia…!!!
Mauro Mellini