Nevicate mai viste prima così forti e prolungate. Scosse sismiche a ripetizione. Marche, Umbria, Abruzzo, Sabina, martoriati. Paesi già colpiti dal sisma di agosto, sepolti dalla neve ed ancora scossi dal terremoto.
In altri tempi si sarebbe ricorsi a funzioni espiatorie dei peccati che avevano provocato l’ira di Dio. Oggi, si indaga.
Chi è il colpevole delle morti, dei crolli, dei disastri? Senza che nessuno abbia saputo indicare una causa ascrivibile a colpa di qualcuno tali sciagure e le loro conseguenze. Le Procure indagano. Indagano per sapere se si debba indagare per conoscere chi siano i colpevoli, oppure no. Anche se ciò sarebbe un po’ deludente. Se qualcuno ha scatenato la super nevicata, il movimento delle faglie, i terremoti, se ha provocato le slavine con i terremoti, se non ha previsto queste sciagure.
Anni fa abbiamo fatto ridere tutto il mondo condannando (il primo grado soltanto, per fortuna) gli scienziati che non avevano previsto il terremoto che devastò l’Aquila, mentre uno stregone prevedeva da tempo che la terra avrebbe tremato.
Forse oggi qualcuno sarà un po’ più prudente e rinunzierà al gusto di mettere il suo suggello giuridico-teologico su quest’ira di Dio.
Ma l’inchiesta si apre, si scrive nei registri, si forma un fascicolo. Ipotesi di reato? Certo: disastro colposo, omicidio colposo plurimo etc. etc.
I soccorsi stentano ad arrivare. Le strade sono sommerse da metri di neve. Gli spazzaneve non ce la fanno. Ci vorrebbero quelli “a turbina” che ci sono solo sulle Alpi. Gli aiuti mancano anche dove potrebbero arrivare.
Il disastro è eccezionale e la coincidenza dei malanni diversi lo è ancora di più. Si fa a tempo a morire prima che arrivino.
Ma l’inchiesta giudiziaria no. Arriva immediatamente. A sollievo delle sofferenze, delle malattie, delle morti. Atti relativi etc. etc. Titoli sui giornali. Vedete la Magistratura come è sollecita? E se non ci fossero tanti vincoli, tanti divieti, tante stupide “garanzie”, il bisogno, nientemeno che di prove, che comporta tanta perdita di tempo per eluderla e farsene beffa, state certi che il colpevole si troverebbe sempre. E chi sa che non ci si riesca.
Mauro Mellini